Giandomenico Genta, presidente Fondazione Crc |
Con la nuova edizione, la settima, sono
diventati 18 i Comuni della Provincia di Cuneo che hanno firmato la
convenzione di Emergenza Casa, il progetto promosso dalla Fondazione
Crc di Cuneo al fine di contrastare il disagio abitativo nel
territorio di pertinenza. Infatti, ai Comuni di Alba, Borgo San
Dalmazzo, Boves, Bra, Busca, Caraglio, Cervasca, Ceva, Cuneo,
Dronero, Fossano, Mondovì, Racconigi, Saluzzo, Savigliano, Sommariva
del Bosco e Verzuolo si è aggiunto, quest'anno, il Comune di
Villanova Mondovì.
Per l'edizione 2018, il progetto
Emergenza Casa, al quale collaborano anche gli Enti gestori dei
servizi socio-assistenziali, le Caritas dei rispettivi territori e
l'Atc Piemonte Sud, si articola in due misure: la prima, con budget
di 550.000 euro, è finalizzata alla prevenzione degli sfratti. Le
commissioni locali per l'emergenza abitativa, costituite presso ogni
Comune partecipante all'iniziativa della Fondazione, assegneranno i
fondi direttamente ai proprietari degli alloggi (tre i tagli
previsti: 850 euro, 1.300 e 1.700), previa sottoscrizione dei Patti
di solidarietà.
I Patti di solidarietà sono accordi
che, siglati con il benestare della Commissione locale per
l'emergenza abitativa del Comune di residenza, impegnano il
proprietario a non sfrattare l'inquilino per almeno sei mesi successi
alla sottoscrizione, a fronte di un riconoscimento economico, e a
favorire la stipula di contratti a canone concordato.
La seconda misura, con budget di
100.000 euro, è per la ristrutturazione di immobili di edilizia
sociale di proprietà degli enti costituenti le Commissioni locali o
di proprietà dell'Agenzia Territoriale per la Casa (Atc) Piemonte
sud. Ha l'obiettivo di recuperare unità abitative, rendendole
tempestivamente disponibili per le famiglie in lista d'attesa.
Con il progetto Emergenza Casa, la
Fondazione Crc ha già destinato 6,7 milioni di euro e ha favorito la
sottoscrizione di oltre 2.800 Patti di solidarietà, 519 dei quali
nella sola edizione 2017.
Franco Ferraris, presidente Fondazione Cr Biella |
Nuova linfa per i servizi
socio-sanitari biellesi. Grazie all'intesa tra la Fondazione Cassa di
Risparmio di Biella, l'Asl locale e il Consorzio Iris, singole
persone e famiglie in condizioni di fragilità e disagio, causate da
problemi quali impoverimento, mancanza di lavoro, disgregazione della
famiglia, svantaggio fisico, troveranno una molteplicità di servizi
nel nuovo polo socio-sanitario di via Caraccio, nei locali di
proprietà della Fondazione, ristrutturati e dotati di avanzate
tecnologie volte a implementare informatizzazione e interconnessione.
L'immobile di via Caraccio, un tempo
sede dell'antico Monte di Pietà, di cui la Fondazione Cassa di
Risparmio di Biella conserva l'archivio storico, ospiterà il Centro
per le famiglie “Il Patio”, Ge-Co Mediazione familiare, la Casa
dell'auto-mutuo aiuto, Spaf-Spazio ascolto famiglie e adolescenti, lo
Spazio per incontri protetti in luogo neutro, lo Spazio
gioco-movimento, una sala multimediale, il Centro antiviolenza, il
Consultorio ostetrico-ginecologico e psicosociale dell'Asl BI,
l'Ufficio di servizio del Consorzio Iris e una nuova sala di
documentazione.
Così, servizi che da anni
costituiscono un punto di riferimento per le persone in situazioni di
fragilità sul territorio, potenziati e resi più accessibili,
verranno concentrati in un'unica location.
“Con questo progetto, la Fondazione
Cassa di Risparmio di Biella – ha commentato il presidente Franco
Ferraris – ancora una volta fa sistema con il territorio e rilancia
con un Polo destinato a dare nuova linfa ai servizi socio-sanitari
biellesi, a meno di un anno dalla creazione di Villa Boffo, con il
centro di riferimento per le malattie neurodegenerative Mente
locale”.
“La scelta dell'immobile di via
Caraccio, rimasto libero dopo il trafserimento degli ambulatori Asl –
ha aggiunto Franco Ferraris – permetterà inoltre di contribuire a
rivitalizzare un'area della città, che ha subito un parziale
svuotamento in seguito al trasferimento dell'Ospedale”.
Per portare a termine il progetto,
strettamente collegata alla propria missione, la Fondazione Cassa di
Risparmio di Biella ha proposto condizioni di favore agli enti
coinvolti, impegnandosi a rimodernare l'immobile, che verrà
affittato a Iris e sarà dotato di una nuova centrale termica a
risparmio energetico, di una rete di lavoro intranet via cavo e di
un'adeguata copertura wi-fi. Particolare cura verrà data
all'efficientamento energetico, termo-idrico-sanitario e al
potenziamento delle funzioni di information tecnology per la
trasmissione e gestione dei dati. Inoltre, gli uffici Iris saranno
connessi direttamente con i diversi centri territoriali mediante una
rete di trasmissione dati via etere.