Conti pubblici: perché il debito cresce nonostante l'aumento delle entrate

Giuseppe Conte, nuovo capo del Governo
Passa il tempo, cambiano i governi e i loro colori, ma il debito pubblico continua a crescere, inesorabilmente; così come continuano a crescere le entrate tributarie, cioè le tasse. Solita Italia, solito sistema di gestione: gli amministratori pubblici spendono più di quanto incassano, nonostante gli aumenti progressivi degli incassi. E dato che non riducono le uscite, ecco che l'indebitamento sale. Fenomeno confermato dai dati comunicati oggi dalla Banca d'Italia e dal Mef, il ministero dell'Economia e delle Finanze.
Debito. Alla fine di aprile è risultato di 2.311,703 miliardi di euro, 9,348 miliardi in più rispetto alla fine di marzo e 40,141 miliardi in più rispetto al 30 aprile 2017. A fine dicembre era ancora di .2.263,056 miliardi. Dall'analisi storica emerge che, ogni tanto, c' è un rallentamento; ma poi riparte, riaccelera, risale. La tendenza è sempre quella.
Sembrava che almeno le amministrazioni pubbliche locali stessero invertendo la rotta; ma in aprile c'è stata una doccia fredda. Il debito complessivo di Regioni, Province autonome e non, Città metropolitane, Comuni e altri enti territoriali al 30 aprile è risalito a 88,165 miliardi, dagli 87.939 di fine marzo e gli 87,932 del 31 gennaio.
In particolare, al 30 aprile, il debito di Regioni e Province autonome è ammontato a 31,507 miliardi, quello di Province e Città metropolitane a 7,191 miliardi e quello dei comuni è tornato sopra i 40 miliardi (40,003).
Entrate. Nei primi quattro mesi di quest'anno, il Fisco ha incassato 130,224 miliardi (+3,9% rispetto allo stesso periodo del 2017). Di questa somma, 128,217 miliardi si devono alle entrate dello Stato (+2,8%) e 8,288 miliardi agli enti territoriali (+4,6%). Le addizionali hanno reso 2,754 miliardi alle Regioni (+1,1%) e 909 milioni ai Comuni (+2,1%); dall'Irap sono derivati 4,117 miliardi (+4,7%), dall'Imu-Imis 483 milioni (+34,9%) e dalla Tasi 25 milioni (+13,6%).
Non da meno sono gli enti previdenziali che, insieme, dal primo giorno di gennaio all'ultimo di aprile, hanno registrato entrate contributive per 77,238 miliardi (+2,9% rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso): 70,937 miliardi l'Inps (+2,8%), 3,887 miliardi l'Inail (+4,8%) e 2,414 miliardi gli enti previdenziali privatizzati (+2,8%).

La Damiani aumenta il fatturato e il mol però chiude l'esercizio ancora in perdita

Giorgio Grassi Damiani, la sorella Silvia, la madre Gabriella e il fratello  Guido
Damiani poco splendente. Venerdì scorso, giorno in cui la famosa e prestigiosa Casa valenzana dei gioielli ha presentato il suo bilancio relativo all'esercizio 2017-2018, Piazza Affari ha reagito attribuendo al titolo Damiani un incremento di valore del 2,08% e un prezzo finale di 0,98 euro; nonostante i risultati non brillanti.
Se è vero, infatti, che il totale dei ricavi del gruppo sono saliti a 164,262 milioni dai 181,709 dell'esercizio chiuso il 31 marzo 2017, è altrettanto vero che il risultato netto consolidato è stato negativo per 4 milioni (5,5 miliardi la perdita denunciata nel bilancio precedente) e l'indebitamento netto è ammontato a 57,3 milioni rispetto ai 53,1 milioni al 31 marzo dell'anno scorso).
Anche la capogruppo ha registrato una crescita dei ricavi (da 141,6 a 144,4 milioni), accompagnata però dalla perdita di 6,2 milioni, principalmente a causa delle rettifica di valore di una partecipazione. Comunque, il Consiglio di amministrazione ha deliberato di proporre all'assemblea dei soci di ripinare il “rosso” dell'esercizio utilizzando le riserve disponibili.
Il rialzo della Damiani in Borsa, quindi, si spiega probabilmente con il margine operativo lordo, che è risultato di 5,3 milioni a livello consolidato (+24,1% rispetto all'esercizio precedente, che beneficiava di proventi non ricorrenti per 1,5 milioni, escludendo i quali l'incremento sarebbe del 93%) e di 6,4 milioni a livello di capogruppo (in linea).
Sharon Stone, testimonial della Damiani 
La Damiani, che dal 2016 controlla la Venini, vanta marchi quali Salvini, Bliss, Calderoni e Rocca 1794 (orologi di alta gamma). Al 31 marzo 2018, gestisce 63 punti di vendita diretti nel mondo, di cui 49 monomarca Damiani, localizzati nelle vie del lusso delle principali città e nei più esclusivi luxury department stores. Fondata nel 1924 a Valenza, polo italiano del gioiello e dell'oro, la Damiani è quotata in Borsa dal 2007. Nell'ultima seduta, Piazza Affari l'ha valutata 81 milioni.
Da sempre la società è controllata dalla famiglia, che ne possiede il 76% delle azioni: il 59% attraverso la holding famigliare Leading Jewels, che fa capo a Guido Grassi Damiani, presidente e amministratore delegato dell'omonima capogruppo, oltre che azionista diretto con il 6%, la stessa quota del fratello Giorgio, vice presidente e amministratore delegato. La sorella Silvia, vice presidente e responsabile della comunicazione, possiede il 5%.
Il flottante è pari al 17%, perchè il restante 7% è costituito da azioni proprie.
Il 4 giugno appena passato, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato Silvia Damiani “cavaliere dell'Ordine della Stella d'Italia”, onorificenza attribuita a chi si è distinto nel promuovere e sviluppare le relazioni con altri Paesi, sia in campo economico che culturale.
Numerose le bellezze testimonial della Damiani, fra le quali Sharon Stone, Isabella Rossellini, Gwineth Paltrow e, ultimamente, Nicoletta Romanoff. 

Dal carro armato di Giorgetto Giugiaro alle news di Anghilante e i film di Venesio

Giorgetto Giugiaro
“Disegnare un carro armato”. E' così che Giorgetto Giugiaro ha risposto alla domanda sul sogno di un progetto mai realizzato, posta da Marisa Fumagalli durante un'interessante intervista pubblicata dal Corriere della Sera, a un paio di mesi dall'ottantesimo compleanno del famosissimo designer piemontese, firma di auto meravigliose e fortunatissime, come la Panda e la Golf, sette lauree ad honorem, cinque Compassi d'Oro, “Car designer del Secolo” (titolo attribuitogli a Las Vegas nel 1999 da una giuria internazionale di giornalisti).
A proposito del suo carro armato, “sarebbe estaticamente favoloso” ha aggiunto Giorgetto Giugiaro, il quale ha confidato che festeggerà gli 80 anni a Garessio, suo paese natale, alla cui Chiesa di San Giovanni, donerà una grande tela, alta cinque metri e larga quattro, raffigurante la Deposizione di Cristo. “Sono un pittore mancato” ha raccontato, alla giornalista del Corriere, Giorgetto Giugiaro, figlio di pittore, il quale gli diceva che fare il pittore “è proibitivo, se non si viene da una famiglia ricca”. E la loro non lo era. “L'impronta, però, è rimasta” ha sottolineato Giugiaro, che considera la creatività industriale un'arte vera.
Sposato, due figli, quattro nipoti, tre by pass, GiorgettoGiugiaro, abita sulla collina di Torino, in una villa antica, “soffiata” a Gianni Agnelli. Insieme con Aldo Mantovani ha creato l'Italdesign, ceduta qualche anno fa al gruppo Volkswagen. Ora lavora con il figlio Fabrizio, nella nuova società che hanno costituito insieme. Ha una grandissima passione per il Trial, che continua a praticare. Ed è un grande collezionista di opere d'arte.


Enrico Anghilante
Si dice che sarà Asti la prossima tappa dell'espansione del gruppo del cuneese Enrico Anghilante che edita quotidiani on line da 17 anni (il primo è stato Sanremonews.it). Pioniere dei giornali sul web, Enrico Anghilante, nato a Saluzzo nel 1972, studi giuridici, sposato, due figli, ha sempre avuto la passione della scrittura e dei giornali. A poco più di vent'anni ha incominciato a occuparsi della realizzazione di siti internet e marketing on line (nel 2000 è stato autore, con Federica Tamburini, del libro “Internet: nuova moda o necessità”, tra i primi book italiani a trattare il fenomeno).
Dopo aver lanciato Sanremonews, che vanta 45.000 visualizzazioni al giorno, Enrico Anghilante ha varato Targatocn.it, quotidiano on line della provincia di Cuneo, che è un altro successo, come le successive testate attive nelle province di Savona (“Savona News”), Genova (“La Voce di Genova”) Torino (“Torino Oggi”), ma anche a Montecarlo e nella Costa Azzurra. Con la Syndacation sono coperte anche le province di Alessandria, Biella, Novara, Verbania, Vercelli e Aosta.
Il gruppo,che fa capo a Morenenews, ha 15 dipendenti e una quarantina di collaboratori giornalistici rilevanti; ha fatturato circa 1,5 milioni nel 2017 e ha una previsione di 2 milioni per l'esercizio in corso. Presidente e direttore responsabile è la fossanese Barbara Pasqua.


Camillo Venesio 
Nelle sale cinematografiche è appena uscito “Ulysses - A dark odyssey”, film girato interamente a Torino, nell'estate del 2016, con la regia di Federico Alotto. Prodotto dalla Adrama, start up torinese di giovani (Vanina Bianco, Andrea Zirio, Federico Alotto, Alessia Pratolongo, Thomas Tinker), in associazione con la Banca del Piemonte, guidata da Camillo Venesio, il film ha avuto la consulenza di Fip Film Investimenti Piemonte per il tax credit e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
Vanina Bianco 
Protagonista della pellicola “made in Piemont” è Andrea Zirio, affiancato da Danny Glover, Udo Kier, Cassandra Gava, Gianni Capaldi, Jessica Polski, Christopher Jones e, fra gli altri, la cantante Skin (cast di respiro internazionale).
“Ulysses.- A dard odyssey” non è il primo film prodotto con l'associazione della Banca del Piemonte, a conferma dell'attenzione verso l'attività cinematografica, che può risultare un buon investimento, da parte di Camillo Venesio, da 35 anni amministratore delegato e diretto generale dell'istituto che appartiene interamente alla sua famiglia e che continua a essere un campione di solidità, efficienza, competività, innovazione, vicinanza alla clientela.

Protagonisti del Nord Ovest alla ribalta

GIAN CARLO AVANZI NUOVO RETTORE DELLA UPO
Gian Carlo Avanzi
Il novarese Gian Carlo Avanzi, direttore del Pronto soccorso del locale ospedale Maggiore, è il nuovo rettore dell'Università del Piemonte Orientale (Upo). Al ballottaggio, Gian Carlo Avanzi ha superato l'alessandrino Salvatore Rizzello, capo del dipartimento di Giurisprudenza, con 285 voti contro 200. Gian Carlo Avanzi, nato nel 1954 a Torino, dove si è laureato in Medicina, specializzazioni negli Usa, in Svezia e a Modena, è membro di diverse istituzioni scientifiche, italiane ed estere e di numerose pubblicazioni.


LUCA JAHIER AL VERTICE DEL CESE
Luca Jahier
L'Economia, inserto settimanale del Corriere della Sera, nel suo ultimo numero ha dedicato un'intera pagina a Luca Jahier, “l'italiano alla guida del Cese” (Comitato economico e sociale europeo), organo consultivo della Ue in rappresentanza delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e di altri gruppi di interesse.
Luca Jahier è nato nel 1962, a Torino, dove si è laureato con lode in Scienze politiche, indirizzo internazionale, dopo la maturità conseguita allo Scientifico del Sociale (padri Gesuiti). Giornalista, politologo, esperto di associazionismo di promozione sociale, sposato, due figli, ha svolto diversi incarichi nel campo della cooperazione internazionale e del volontariato ecclesiale. Fra l'altro, è stato presidente delle Acli e tra i fondatori del Forum del Terzo Settore.

I CINQUE NEO CAVALIERI DEL NORD OVEST
Francesco Passadore
Sono del Nord Ovest cinque dei nuovi Cavalieri del Lavoro, nominato il 2 giugno da Sergio Mattarella, presidente della Repubblica. Tre i piemontesi: il torinese Carlo Ilotte (78 anni, amministratore unico della 2A, industria che ha fondato nel 1973, tre stabilimenti a Torino, 2 negli Usa e in Cina, 550 dipendenti); il cuneese Luciano Cillario (75 anni, presidente e amministratore delegato di Eurostampa, multinazionale leader nella produzione di etichette per vini, 800 dipendenti) e il biellese Alberto Barberis (79 anni, amministratore della Lanificio Vitale Barberis Canonico, finanziaria dell'azienda di famiglia fondata nel 1936 e con 400 dipendenti).
Uno dei due genovesi neo Cavalieri del Lavoro è Giuseppe Costa (62 anni, amministratore delegato sia di Costa Edutainment, da lui fondata e oggi leader in Italia nella gestione di parchi a tema e strutture dedicate ad attività creative, culturali, didattiche e di ricerca, compreso il famoso e frequentatissimo Acquario di Genova; sia dell'Italian Entertainment Network, che si occupa dell'organizzazione di eventi di livello mondiale).
L'altro genovese neo Cavaliere del Lavoro è Francesco Passadore, 58 anni, amministratore delegato di Banca Passadore, fondata dal bisnonno nel 1888 e sempre controllata dall'omonima famiglia. La Banca Passadore ha 22 filiali, in sette regioni, conta circa 400 dipendenti e a fine 2017 aveva una raccolta diretta da clientela pari a due miliardi.

ALBERTO BIRAGHI SALE IN CONFINDUSTRIA PIEMONTE
Alberto Biraghi
Alberto Biraghi, già presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Cuneo, è stato nominato anche vice presidente del Comitato regionale Piccola Industria di Confindustria Piemonte e componente del Comitato di presidenza della stessa organizzazione. Alberto Biraghi, 47 anni, è amministratore delegato della Valgrana, nota industria lattiero casearia di Scarnafigi, insieme con il fratello Andrea. Membro della giunta nazionale di Assolatte, Alberto Biraghi è figlio di Franco Biraghi, fondatore dell'impresa nel 1991 e precedente presidente di Confindustria Cuneo.


DAVIDE ADOLFO FERRE' PRESIDENTE BCC VALDOSTANA
Davide Adolfo Ferrè
Davide Adolfo Ferrè, giovane commercialista di Aosta, laureatosi a Torino, è il nuovo presidente della Bcc Valdostana. E' stato designato dal Consiglio di amministrazione della Banca che ha confermato vice presidente Roberto Domaine. Del vertice destinato a restare in carica fino al 2020, fanno parte anche Mauro Azzalea, Stefano Distilli, Pierfrancesco Frau, Simone Lingeri, Nadia Piccot, Raffaella Quendoz e Roberto Rosaire.
La Bcc Valdostana, 22 sportelli, 120 dipendenti, a fine 2017 aveva una raccolta diretta di 672,146 milioni e indiretta di 145,017 milioni, impieghi alla clientela per 446,612 milioni, un patrimonio netto di 34,835 milioni, calato in conseguenza della perdita d'esercizioo pari a 15,292 milionii. Il Cet1 è sceso all'8,04%, per cui nel marzo scorso è stato emesso un prestito obbligazionario perpetual di 8 milioni e uno subordinato di 6 milioni, sottoscritti interamente da Cassa Centrale Banca.

LAURA MILANI, GRAN RITORNO ALLO IAAD
Laura Milani
Ha lasciato la presidenza del Museo nazionale del Cinema, Laura Milani, per dedicarsi interamente alla direzione dello Iaad, The Italian University for Design, che ha due sedi a Torino (800 studenti) e a Bologna, ma con Ad Education può contare su una struttura composta da 23 sedi, con circa 600 docenti e 8.600 studenti. Oltre che da Laura Milani, la nuova squadra al vertice dello Iaad è formata da sei presidenti di dipartimento: Giorgetto Giugiaro (Transportation design), Romeo Gigli (Textile & Fashion), Emanuele Saffirio (Communication design), Geoff Mulgan (Innovation design), più sei direttori strategici.
Classe 1972, torinese, Laura Milani ha studiato Architettura al Polito, european bachelor of Science in Design allo Iaad, ha poi conseguito master Marketing communication a Milano e in Marketing internazionale al Centro estero della Camera di commercio del capoluogo piemontese. Intensa e brillante la sua carriera nel settore, del quale è una esponente di primo piano a livello non solo nazionale.
La presidenza del Museo del Cinema di Torino è passata a Sergio Toffetti, 66 anni, torinese, consulente e membro del comitato scientifico di Rai Teche, già direttore della sede piemontese del Centro sperimentale di cinematografia e dell'Archivio nazionale del cinema di impresa a Ivrea, ma anche vice direttore della Cineteca nazionale e consulente della Cinémathéque Francaise.

FEDAGRI PIEMONTE ELEGGE ROBERTO MORELLO
Roberto Morello, presidente della cooperativa Piemonte Latte di Savigliano, è il nuovo presidente di Fedagri Piemonte, che rappresenta, a livello regionale, le cooperative agroalimentari di Confcooperative. Lo ha eletto l'assemblea regionale, come successore di Tommaso Mario Abrate. A Fedagri Piemonte sono iscritte 206 imprese cooperative, alle quali aderiscono 16.200 aziende agroalimentari, con un fatturato aggregato di quasi 870 milioni di euro.

GIANNI CORTESE CONFERMATO N.1 UIL
Gianni Cortese
Gianni Cortese è stato confermato alla guida della Uil Torino e Piemonte. Il congresso regionale dell'organizzazione sindacale, che ha riunito 326 delegati in rappresentanza di 150.000 iscritti (circa 7.000 in più rispetto al congresso del 2014 e massimo storico), ha anche confermato la segreteria di cui fanno parte Mauro Casucci e Maria Teresa Cianciotta.

API TORINO RINOMINA CORRADO ALBERTO
Un'altra conferma, ma sul fronte imprenditoriale, è quella di Corrado Alberto alla presidenza dell'Api Torino, l'associazione delle piccole e medie imprese locali. Corrado Alberto è legale rappresentante della Taurocaf di Caselle Torinese, attiva nel settore della torrefazione dal 1971. Poco più che cinquantenne, sposato, padre di due figli, Corrado Alberto da tempo è impegnato in organizzazioni del settore, a livello locale e nazionale.

LUCA MERCALLI PREMIATO DAL FAI E DA ACQUI TERME
Luca Mercalli
Luca Mercalli, noto e stimato meteorologo, è stato premiato con una targa per il grande impegno profuso nel “creare una coscienza ambientale collettiva”. Il riconoscimento gli è attribuito nell'ambito del convegno “L'acqua del domani”, organizzato dal Fai di Liguria e Piemonte con il Comune di Acqui Terme, del quale l'assessore alla Cultura, Alessandra Terzolo, gli ha consegnato la targa.

Il valore della Ferrari a Piazza Affari aumentato di 8,5 miliardi in 12 mesi

Sergio Marchionne, presidente e ad Ferrari
Otto miliardi e mezzo. Di tanto è aumentato il valore borsistico della Ferrari negli ultimi dodici mesi. Una pacchia per i suoi azionisti. Oggi, 13 giugno, l'azione del Cavallino rampante ha chiuso la seduta a 122,7 euro, a fronte dei 78,85 euro alla stessa data dell'anno scorso. L'incremento è del 3,33% rispetto a ieri (il secondo più alto del paniere Ftse Mib, che raggruppa le 40 principali società quotate a Piazza Affari) e del 55,6% rispetto al 13 giugno 2017.
Così, la capitalizzazione della Ferrari, che oggi ha fatto segnare il suo nuovo record storico, è salita a 23,794 miliardi dai 15,291 miliardi di un anno fa. Un altro "miracolo" di Sergio Marchionne, che della Casa di Maranello controllata da Exor (Agnelli-Elkann-Nasi) è presidente, amministratore delegato e socio con un bel pacchetto di azioni.
Il nuovo massimo storico l'ha fatto registrare, oggi, anche il prezzo della Diasorin, arrivato a 92,40 euro, grazie all'ulteriore incremento dell'1,54% rispetto a ieri. Il valore riconosciuto dal mercato all'impresa biomedicale di Saluggia guidata da Gustavo Denegri e Carlo Rosa, che ne sono anche i principali azionisti, è salito a 5,170 miliardi, dai 3,902 miliardi del 13 giugno 2017, con un incremento del 32,47%.
Hanno continuato la corsa dei rialzi anche la Bim-Banca Intermobiliare (+20% rispetto a ieri, secondo maggior aumento percentuale di tutti i titoli quotati alla Borsa di Milano) e Visibilia Editore (+18,15%, che vale il secondo posto). Da segnalare, inoltre, il progressivo recupero della Pininfarina, la cui azione ha raggiunto i 3,40 euro, il suo livello più alto da due anni e mezzo.
Tra i maggiori ribassi odierni, invece, figurano quelli di Buzzi Unicem (-1,42%, il terzo più elevato fra le Ftse Mib) e dell'Italia Independent di Lapo Elkann (-3,94%, il quinto in assoluto).

Brevi da Fondazioni bancarie piemontesi

Al Castello di Racconigi la Giornata del Soccorso
Alla Margaria del Castello di Racconigi, venerdì 22 giugno, per la Giornata del Soccorso 2018 della Fondazione Crt, si raduneranno oltre 500 volontari del 118. Durante l'evento, al quale interverranno Giovanni Quaglia (presidente della Fondazione Crt) e Sergio Chiamparino (presidente della Regione Piemonte), saranno premiate le associazioni che hanno ricevuto un contributo dell'ente torinese di via XX Settembre per complessivi 1,6 milioni di euro, con i quali sono stati acquistati nuove ambulanze e veicoli pick up per il trasporto di persone e attrezzature.

Storiografia al Collegio Carlo Alberto
Venerdì 15 giugno, nei rinnovati spazi del Collegio Carlo Alberto, a Torino, in piazza Arbarello, Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo, aprirà la conferenza storiografica “Social Aims of finance. Exploring alternative business forms for durable financial services”. L'evento, che raduna oltre 150 tra archivisti, storici, economisti ed esperti di finanza provenienti un po' da tutto il mondo, è stato organizzato dalla Fondazione 1563 per l'Arte e la Cultura, insieme con l'Eabh e con il sostegno della Compagnia di San Paolo.

Alessandria: Povertà educativa e adolescenza
“Poverta educativa e adolescenza”: è il tema della sessione di lavoro, in programma la mattina di martedì 19 giugno nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, che l'ha organizzata in collaborazione con la locale Associazione Cultura e Sviluppo e con Lamoro Agenzia di sviluppo del territorio. Dopo i saluti del presidente della Fondazione, Pier Angelo Taverna, sono previsti gli interventi di Umberto Fava (Lamoro), Carlo Borgomeo (impresa sociale Con i Bambini), Monica Ceutti (assessore ai Diritti e alle Politiche giovanili della Regione Piemone), Ivana Tripodi (Comune di Alessandria), Matteo Faggione (Enaip Piemonte), Angela Lostia e Ortensia Romano (Youth Empowrement Partnership Programme).

Studenti globetrotter con la borsa di studio
Altri 18 studenti del Piemonte e della Valle d'Aosta potranno vivere e studiare all'estero, nei prossimi mesi, accolti da famiglie e scuole del posto, grazie alle borse di studio della Fondazione Crt, che hanno vinto partecipando al bando dell'Associazione Intercultura. E' dal 2007, che la Fondazione Crt affianca Intercultura in questa iniziativa, così che sono diventate 311 le borse di studio per i giovani globetrotter piemontesi e valdostani finanziate dalla Fondazione Crt con un impegno di oltre 1,2 milioni di euro.

Bim e Visibilia Editore sul podio dei rialzi Diasorin, conquistata la vetta dei 91 euro

Daniela Santanchè, presidente di Visibilia e Ki Group
Due piemontesi sul podio dei rialzi borsistici di oggi, 12 giugno, quando, fra l'altro, Diasorin e Ferrari ancora ancora migliorato i loro record storici ( Diasorin ha conquistato la vetta dei 91 euro, migliorando del 2,3% la performance precedente; e il prezzo della Ferrari è arrivato a 118,75 euro, lo 0,51% in più rispetto a ieri).
Di tutte le azioni trattate a Piazza Affari, comunque, oggi è stata quella della Bim-Banca Intermobiliare a far registrare il secondo maggior incremento percentuale, pari al 10,95% (il titolo ha chiuso a 0,375 euro); mentre il terzo autmento più elevato (+9,80%) è stato della Visibilia Editore, la società controllata e guidata dalla cuneese Daniela Santanchè. La quale ha avuto anche la soddisfazione di vedere salire a 2,24 euro, in seguito alla crescita del 5,66% (l'ottava più elevata della seduta), l'azione della torinese Ki Group, che presiede.
Il settimo maggior rialzo della giornata è stato della Pininfarina, il cui titolo è salito del 6,33% a 3,36 euro.

Alle "pantere grigie" oltre 132.000 posti crescono le cariche aziendali degli over 70

Altro che “rottamazione” dei senior. Sarà per l'infinita crisi economica, sarà per la volontà di aiutare figli e nipoti, sta di fatto che, nelle tre regioni del Nord Ovest, le “pantere grigie” si tengono stretto il posto e, anzi, guadagnano posizioni. A prescindere dalla legge Fornero e con gioia del presidente Tito Boeri, che vede entrare nelle casse dell'Inps i contributi anche degli ultrasettantenni.
Già, perchè sono in aumento le cariche tenute nelle imprese dagli “over 70”.
Il fenomeno emerge dai dati di Infocamere (Unioncamere). Al 31 marzo 2018, infatti, le cariche imprenditoriali tenute da persone con più di settant'anni nel Nord Ovest – cariche di amministratore o socio o titolare di azienda - sono risultate 132.386, oltre 4.000 in più rispetto alla stessa data dell'anno scorso. L'incremento è del 3,17%.
In Piemonte le cariche ricoperte dagli “over 70” a fine marzo erano 91.323 (+2,9% rispetto al 31 marzo 2017), in Liguria 38.704 (+3,6%) e in Valle d'Aosta 2.359 (+3,4%).
In particolare, per quanto riguarda la carica di amministratore, Infocamere ha rilevato che quelle detenute dalle “pantere grigie” erano 43.067 in Piemonte (41.439 un anno prima), 17.946 in Liguria (17.196) e 1.030 in Valle d'Aosta (984). Invece, le cariche di socio in capo a ultrasettantenni erano 23.509 (22.697) in Piemonte, 11.572 (11.233) in Liguria e 722 (696) in Valle d'Aosta. Infine, le cariche di titolare: Infocamere ne ha censite 18.125 (18.000) in Piemonte, 6.370 (6.179) in Liguria e 469 (456 in Valle d'Aosta).
Disaggregando i dati per provincia, emerge che le cariche di amministratore tenute da ultrasettantenni a fine marzo 2018 erano 3.235 nell'Alessandrino (3.082 alla stessa data 2017), 1.682 nell'Astigiano (1.588), 1.919 nel Biellese (1.855), 5.602 nel Cuneese (5.374), 2.681 nel Novarese (2.575), 1.159 nel Verbano-Cusio-Ossola (1.100) e 1.128 nel Vercellese (1.062); 10.949 nella provincia di Genova (10.505), 2.357 nell'Imperiese (2.259), 1.928 nello Spezzino (1.807) e 2.712 nel Savonese (2.625) e nella provincia di Aosta 1.030 (984).
Quanto alle cariche di socio, gli “over 70” ne avevano 2.321 nella provincia di Alessandria (2.240 al 31 marzo 2017), 1.033 nell'Astigiano (1.011), 2.096 nel Biellese (2.048), 2.181 nel Cuneese (2.124), 1.136 nel Novarese (1.110), 502 nel Verbano-Cusio-Ossola (493) e 989 nel Vercellese (937); 7.713 nella provincia di Genova (7.467), 1.335 nell'Imperiese (1.310), 1.055 nello Spezzino (1.013), 1.469 nel Savonese (1.443) e 722 nella provincia di Aosta (696).
Infine, gli ultrasettantenni titolari di impresa, suddivisi per provincia, al 31 marzo 2108: Alessandria 2.987 (3.056 alla stessa data 2017), Asti 1.795 (1.818), Biella 560 (527), Cuneo 4.721 (4.646), Novara 815 (773), Verbania 384 (358), Vercelli 690 (662), Genova 2.966 (2.848), Imperia 21.281 (1.244), La Spezia 752 (730), Savona 1.371 (1.357), Aosta 469 (456).

Borsa: Intesa Sanpaolo guida la riscossa Ferrari fa segnare il nuovo record storico

Piemontesi al comando della riscossa della Borsa italiana, oggi 11 giugno. Dopo l'amarezza della scorsa settimana, la prima del governo Conte-Salvini-Di Maio, l'indice Ftse Mib, che rappresenta le 40 principali società trattate a Piazza Affari, è tornato sopra i 22.000 punti (per la precisione a 22.086,2), con un incremento del 3,42% rispetto a venerdì e tale da risultare il maggiore in Europa.
E la quotata del paniere Ftse Mib che ha fatto registrare il rialzo più alto è stata Intesa Sanpaolo, la cui azione ordinaria è rimbalzata a 2,596, con un aumento del 6,64%, fra l'alto il settimo più elevato dell'intero listino. Quarto titolo Ftse Mib per rialzo è stato quello di Ubi Banca, cresciuto del 5,4% a 3,278 euro.
Quanto a tutta la Borsa di Milano, la chiusura di oggi ha evidenziato che ben cinque dei dieci maggiori rialzi percentuali si devono ad altrettante azioni di quotate del Nord Ovest. Infatti, nella graduatoria degli apprezzamenti al terzo posto si trova la torinese Bim-Banca Intermobiliare (+8,6%), al quarto la genovese Erg (+8,07%), al settimo appunto l'azione ordinaria di Intesa Sanpaolo e all'ottavo quella di risparmio (+6,45%); infine, a chiudera la top ten, la Astm-Autostrada Torino Milano (+6,29%).
A completare la gran performance del Nord Ovest borsistico, ecco gli exploit ancora di Diasorin e della Ferrari. Entrambe, oggi, hanno hanno fatto segnare il loro nuovo massimo storico. L'ultimo prezzo della Diasorin è stato di 88,95 euro (+1,19% rispetto a venerdì scorso, giorno del precedente primato) ed è stato di 118,15 euro quello della Ferrari (+2,47%).
L'impresa di Maranello, controllata da Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi, ha migliorato il record del 7 maggio scorso, quando aveva toccato i 118,050 euro. La quotazione della Ferrari, guidata da Sergio Marchionne, presidente e amministratore delegato, oltre che azionista, ha certamente bemeficiato del trionfo di Vettel nel Gran Premio del Canada, grazie al quale è passato in testa al mondiale di Formula 1.
Al recupero di Piazza Affari e alla ridiscesa dello spread, comunque, hanno contribuito anche le dichiarazioni di Giovanni Tria al Corriere della Sera. Il neo ministro dell'Economia e delle Finanze, infatti, ha assicurato l'ancoraggio dell'Italia nell'euro zona e l'attenzione sul debito e i conti pubblici.

Ecco i "segreti" della Fondazione Carige

Paolo Momigliano
Altri 844.597 euro spesi per consulenti e collaboratori esterni (dopo i 787.912 euro del 2016 e 1.535.150 del 2015); oneri di gestione pari a 2,753 milioni a fronte di erogazioni deliberate nell'esercizio per poco più di un milione e liquidate per mezzo milione; patrimonio netto sceso a 55,457 milioni e la montagna dei disavanzi portati a nuovo, cresciuta ancora a 625,779 milioni.
Queste sono alcune delle notizie che si ricavano dal bilancio 2017 della Fondazione Carige, l'ente di Genova presieduto dal dicembre 2013 da Paolo Momigliano. Un bilancio dal quale emerge, fra l'altro, che la Fondazione genovese al 31 dicembre scorso è rimasta con meno di 38 milioni di azioni della Banca conferitaria, pari allo 0,069% del capitale e con valore di 315.194 euro a fine anno (l'attivo principale ora è rappresentato dalla partecipazione dello 0,43% di Cdp, del valore di 15,908 milioni). Cdp-Cassa Depositi e Prestiti ha reso un dividendo di 3,708 milioni, a fronte di 1,180 milioni delle gestioni patrimoniali.
A proposito di Banca Carige, che la Fondazione guidata da Paolo Momigliano ha svalutato dal 2013 per circa 400 milioni, nel resoconto dell'ente si legge che nel 2017 i due soggetti sono arrivati a una transazione in base alla quale il debito residuo di 60,3 milioni nei confronti della Banca è stato estinto, con un minor versamento di 17,7 milioni da parte della Fondazione, a saldo e stralcio dello scoperto di conto correnti. Questo risparmio “trova origine nel risarcimento del danno patrimoniale subito dalla Fondazione che ha originato la già citata transazione – si legge nella relazione del bilancio – danno causato dal comportamento di Banca Carige”. Sui 17,7 milioni, però, incombe il rischio di una fiscalità di 4,252 milioni.
Quanto al patto con Malacalza, nuovo azionista di riferimento di Banca Carige, della quale la Fondazione fino al 2013 possedeva il 46%, il documento della Fondazione riporta che dal 9 maggio 2018 non è più valido.
L'esercizio passato è stato chiuso dalla Fondazione con un avanzo di 469.492 euro, che però diventa un disavanzo di 1,020 milioni dopo gli accantonamenti alla riserva obbligatoria, ai fondi per l'attività istituzionale e per il volontariato e a copertura dei disavanzi pregressi. Nel 2016, la Fondazione ha perso 9,599 milioni, 4,691 milioni nel 2015, dopo le cifre molto superiori del biennio precedente: 216,759 milioni nel 2014 e 914,529 milioni nel 2013.
In merito agli oneri, scesi del 16,1% rispetto al 2015, si rileva che i compensi e i rimborsi spese degli organi statutari sono calati da 301.531 a 207.953 euro: in particole, il costo del presidente è risultato di 43.350 euro, quello dell'intero Consiglio di amministrazione di 51.883 euro e di 36.994 quello di tutto il Consiglio di indirizzo. Il Collegio sindacale è costato 52.769 euro (il presidente del Collegio ha un compenso annuale di 15.000 euro più un gettone 75 euro per presenza).
Dall'ottobre 2016, la Fondazione Carige ha un “accordo di collaborazione” con la torinese Compagnia di San Paolo. La scadenza dell'intesa è prevista con la fine dell'anno prossimo.

Fondazioni 2: il patrimonio delle liguri diminuito di oltre 7 milioni nel 2017

Matteo Melley, presidente Fondazione Carispezia
Tutte le tre fondazioni liguri di origine bancaria – Carispezia, De Mari e Carige – nel 2017 hanno ridotto il loro patrimonio netto; tant'è vero che la somma dei tre al 31 dicembre dell'anno scorso è risultata di 354,877 milioni, 7,374 milioni in meno rispetto alla stessa data del 2016.
In particolare, il patrimonio netto di Fondazione Carispezia è calato da 194,235 a 188,888 milioni, quello della De Mari di Savona da 112,361 a 110,532 (per la svalutazione della partecipazione in Banca Carige) e quello della Fondazione Carige da 55,649 a 55,457 milioni, tra i più bassi a livello nazionale.
In compenso, il trio ligure delle fondazioni di origine bancaria (Fob) ha aumentato l'avanzo d'esercizio (non si può parlare di utile, perche le fob sono enti non profit): a 5,210 milioni la Fondazione Carispezia, a 3,814 milioni la De Mari e a 469.492 euro la Fondazione Carige, la quale aveva chiuso il 2016 con un disavanzo (perdita) di 9,599 milioni.
Quello di Carige è il primo avanzo dal 2012; però, in seguito agli accantonamenti obbligatori, l'ultima riga del conto economico riporta un disavanzo residuo di 1,020 milioni, che va ad aggiungersi ai precedenti disavanzi portati a nuovo, pari a 625,779 milioni.
Sono stati ancora ridotti, invece, gli oneri di gestione. La Fondazione De Mari li ha diminuiti a 954.032 euro (1,097 milioni nel 2016), la Fondazione Carispezia a 2,143 milioni (2,231 milioni) e la Fondazione Carige a 2,753 milioni (3,280 milioni).
Complessivamente, nel 2017 le tre Fob liguri hanno deliberato stanziamenti per una dozzina di milioni di euro, dei quali 8,5 si devono alla Fondazione Carispezia e 2,3 alla De Mari.

Fondazioni 3: l'attivismo delle piemontesi

DUE MILIONI DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
PER FINANZIARE GLI SPETTACOLI DAL VIVO
Francesco Profumo presidente Csp
 Due milioni di euro. E' la somma con la quale la Compagnia di San Paolo ha deciso di finanziare i 48 progetti selezionati con il suo bando Performing Arts 2018, lanciato per sostenere manifestazioni di spettacolo dal vivo realizzate nell'anno in Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. Milleseicento gli eventi previsti, in 130 Comuni e con l'aspettativa di 300.000 spettatori.
L'edizione 2018 segna un cambiamento, in quanto, per la prima volta, la Compagnia di San Paolo supporta e accompagna le manifestazioni selezionate per un triennio e non più per un solo anno, con l'obiettivo di consolidarne lo sviluppo, implementarne le capacità di autonomia e per rafforzare la comunità permanente di soggetti che operano nell'ambito delle arti performative.
Con il bando 2018, inoltre, la Compagnia di San Paolo ha voluto incentivare la cooperazione tra enti, ammettendo per la prima volta i partenariati. E i soggetti coinvolti sono così risultati 74.

LA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI BIELLA
PROMUOVE ACADEMY PER LE IMPRESE TESSILI
Franco Ferraris, presidente Fondazione Cr Biella
Grazie al ruolo centrale della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, con la collaborazione di Città Studi e Unione Industriale Biella, è nata “Academy, che progetta e realizza percorsi di formazione intensivi dall'impronta marcatamente pratica e fortemente incentrati sul fornire competenze immediatamente spendibili in base alle richieste delle industrie, per ora esclusivamente tessili”. L'obiettivo è formare, attraverso un format di 250-300 ore, tecnici intermedi che abbiano le competenze di base, una corretta informazione dei processi e una buona pratica sui macchinari.
I candidati a entrare in Academy saranno selezionati da Città Studi e dalle aziende aderenti all'iniziativa che, dopo il percorso formativo e lo stage, potranno valutare l'opportunità di inserirli nel loro organico.
“Con il progetto dell'Academy – ha commentato Pier Ettore Pellerey, presidente di Città Studi Biella – intendiamo ribadire il nostro ruolo di strumento al servizio delle aziende per una crescita corale del territorio e della sue economia”. A sua volta, Franco Ferraris, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella ha precisato che “L'Academy è un'iniziativa concreta, su cui la Fondazione ha scommesso fin da subito, facendo parte attiva per creare un'opportunità di crescita per il territorio”.
“Operatore di orditura e tessitura” è il primo corso “pilota” dell'Academy, progettato per rispodere alle esigenze di storiche imprese tessili del Distretto: Ermemegildo Zegna, Loro Piana, Piacenza Cashmere, Reda, Vitale Barberis Canoni.

BORSE DELLA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI ASTI
PER GIOVANI CHE STUDIERANNO UN ANNO ALL'ESTERO
Mario Sacco, presidente Fondazione Cr Asti
Simona Bosco di Chiusano d'Asti e Carlotta De Benedictis di Castelnuovo Belbo sono le due beneficiarie delle borse di studio dell'Associazione Intercultura messe a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, il cui presidente, Mario Sacco, che consegnerà l'attestato della vincita alle due diciassettenni mercoledì 13 nella sede dell'ente. Grazie alla borsa di studio della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Simona Bosco trascorrerà un anno scolastico in Svezia e Carlotta De Benedictis in Argentina. A condividere la consegna dell'attestato delle borse sarà Natascia Borra, direttore della Fondazione astigiana.

"Amara" per il 63,4% delle nostre quotate la prima settimana del governo Conte

Giuseppe Conte, neo presidente del Consiglio
Amara la prima settimana borsistica del governo Conte-Salvini-Di Maio, almeno per il 63,4% delle quotate che fanno riferimento al Nord Ovest. Infatti, delle 41 società trattate a Piazza Affari che fanno capo a soggetti con sede o radici in Piemonte o Liguria, 26 hanno terminato la seduta di venerdì scorso in ribasso rispetto all'1 giugno, giorno dell'insediamento della nuova amministrazione giallo-verde (o giallo-blu) al comando del Paese; invece 12 hanno chiuso con un rialzo e le restanti tre a prezzo invariato.
“I maggiori ribassi percentuali della settimana sono stati fatti segnare dalla Bim-Banca Intermobiliare (-15,5% rispetto a venerdì 1 giugno), Sias (-9,1%), Ubi Banca (-8,1%), Astm-Autostrada Torino Milano (-7,7%) e, con la stessa misura (-6,6%) sia da Intesa Sanpaolo sia dalla Fidia di Morfino” ha scritto il Corriere Torino, edizione locale del Corriere della Sera, nella rubrica dedicata alla Borsa, oggi, come ogni domenica.
Il Corriere Torino, guidato da Umberto La Rocca, ha precisato che “Bim ha chiuso l'ultima seduta di Borsa a 0,311 euro, suo nuovo minimo storico e cifra che porta a poco più di 48,5 milioni il valore riconosciuto da Piazza Affari all'istituto torinese di private banking prossimo a un aumento di capitale di 91 milioni e alle cure di Matteo Colafrancesco (ex numero 1 di Fideuram), che il nuovo socio di controllo, l'irlandese Trinity (Attestor) ha appena chiamato al vertice operativo con la missione del risanamento e del rilancio”.
Le altre quotate del Nord Ovest che hanno perso valore nella prima settimana del nuovo governo sono: Exor (-6,5%), Sogefi e Damiani (-5,9%), Rcs MediaGroup (-5,2%), Orsero (-4,6%) Gedi Gruppo Editoriale (-4,5% e nuovo minimo storico), Basicnet (-4,2%), Cnh Industrial (-3,6%), Cir e Cdr Advance (-3,3%), Fca e Tecnoinvestimenti (-3%). Seguono Buzzi Unicem (-2,8%), Iren (-2,3%), Dea Capital (-2%), Juventus (-1,4%), Cover (-0,8%), Cofide (-0,7%), Cairo Communication (-0,5%) e Italia Independent (-0,2%).
In parità hanno chiuso Ki Group e Visibilia Editore, entrambre presiedute dalla cuneese Daniela Santanché. Più Biancamano.
A guidare la pattuglia delle dodici società di Piemonte e Liguria che hanno invece fatto registrare rialzi delle loro azioni sono Pininfarina (+8,9%), la M&C di Carlo De Benedetti (+4,5%) e la Diasorin (+2,8%) di Gustavo Denegri. Questo terzetto ha fatto meglio di Prima Industrie (+1,9%), Reply (+1,7%), Ferrari (+1,5%), Banca Carige (+1,3%), Centrale del Latte d'Italia (+1%), Erg (+0,8%) e Vittoria Assicurazioni (+0,1%).
Nell'ultima settimana, la capitalizzazione dell'intera Borsa di Milano è scesa di oltre 14 miliardi.

Al Fisco quasi cinque miliardi dai giochi nei primi quattro mesi di quest'anno

Giovanni Tria, neo ministro dell'Economia e delle Finanze
Adesso è Giovanni Tria, nuovo ministro dell'Economia e delle Finanze, che può del continuo aumento delle entrate tributarie; non più Pier Carlo Padoan, che gli ha passato il testimone dell'ambito dicastero, per il quale c'è stato il lungo e polemico braccio di ferro tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l'ha vinto e Matteo Salvini, leader della Lega e neo vice presidente del Consiglio.
Appena presa la guida del Mef, Giovanni Tria ha ricevuto il consuntivo delle entrate tributarie nel primo quadrimestre 2018, aumentate di 3,533 miliardi e del 2,8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso e, pertanto, salite a 128,217 miliardi.
Dall'inizio di gennaio alla fine di aprile, il gettito delle imposte dirette è ammontato a 68,916 miliardi (+2,9%) e quello delle indirette a 59,301 miliardi (+2,8%). In particolare, le ritenute Irpef sui lavoratori dipendenti e sui pensionati sono cresciute di 1,372 miliardi (+2,5%) e il gettito dell'Iva è risultato superiore di 407 milioni (+1,2%).
Tra le imposte indirette, mostrano u significativo incremento le entrate dell'imposta di registro (+13,8%, pari a 205 milioni), i versamenti del canone di abbonamento radio e tv (+13,1%, pari a 52 milioni) e dell'imposta di bollo (+20%, pari a 451 milioni).
Nel primi quattro mesi, le entrate dai giochi sono ammontate a 4,920 miliardi, con una variazione positivi di 311 milioni e del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2017.
Sono aumentate anche le entrate tributarie derivanti dalle attività di accertamento e controllo: la lotta all'evasione fiscale ha reso 2,789 miliardi, il 7,1% in più rispetto al primo quadrimestre dell'anno scorso (+186 milioni).

POTPOURRI TORINESE

FONDAZIONE SVILUPPO E CRESCITA CRT PER IL CROWDFUNDING
Cristina Giovando, presidente Fondazione Sviluppo e Crescita Crt
Fondazione Sviluppo e Crescita Crt lancia il bando +Risorse, che sarà online fino al 29 giugno su Eppela, la principale piattaforma italiana di crowdfunding reward based (basato sul sistema delle ricompense). La call, che tiene insieme formazione sul campo ed erogazione di contributi, permetterà agli enti non profit culturali e sociali del Piemonte e della Valle d’Aosta di approcciare con successo il mercato italiano della raccolta fondi online, che nel 2017 è cresciuto di oltre il 45% rispetto all’anno precedente.
L’iniziativa, finanziata interamente dalla Fondazione Sviluppo e Crescita Crt e ideata con lo staff di Eppela, prevede un percorso di accompagnamento nella realizzazione di campagne di crowdfunding e il cofinanziamento delle donazioni raccolte ,secondo il meccanismo del matching grant: al raggiungimento del 50% dell’obiettivo fissato, le donazioni saranno raddoppiate da Fondazione Sviluppo e Crescita Crt fino al tetto massimo complessivo di 130 mila euro.
L’edizione sperimentale di +Risorse, lanciata nel 2017 dalla Fondazione Sviluppo e Crescita Crt, si è rivelata uno strumento efficace per gli obiettivi di raccolta: l’85% delle campagne di crowdfunding, infatti, ha raggiunto il traguardo, coinvolgendo oltre 830 sostenitori e generando un effetto moltiplicatore delle risorse che, grazie al cofinanziamento della Fondazione Sviluppo e Crescita Crt, hanno toccato quota 140 mila euro.
Costituita nel 2007 per iniziativa della Fondazione Crt, Fondazione Sviluppo e Crescita Crt, presieduta da Cristina Giovando e diretta da Massimo Lapucci,  è un ente senza fine di lucro, che collabora per lo sviluppo e la crescita del territorio di riferimento del fondatore, cui sono collegate le proprie finalità istituzionali. Opera affiancando l'attività istituzionale tradizionale della Fondazione Crt con molteplici attività a carattere innovativo, ascrivibili al campo ed alle logiche di impacinvesting . Ha come obiettivo il trasferimento delle competenze, lo sviluppo di nuove reti, l'incremento della sostenibilità dei progetti e la promozione dell'innovazione.


CASELLE: NUOVO COLLEGAMENTO AEGEAN CON ATENE
L'equipaggio del primo volo della nuova linea Torino-Atene
Con il tradizionale “arco d'acqua” dei Vigili del Fuoco, l'aeroporto di Torino-Caselle ha accolto l'arrivo del primo volo di Aegean da Atene, per celebrare l'avvio del nuovo collegamento estivo tra il “Sandro Pertini” e la capitale greca. All'evento ha partecipato Sandro Melis, country manager Italia della Compagnia, che utilizzerà un Airbus 319 da 144 posti.
La programmazione dei voli da Torino per Atene: mercoledì partenza alle 13,45 e arrivo alle 17,10; venerdì partenza alle 10,45 e arrivo alle 14,10. Da Atene per Torino: mercoledì partenza alle 11,25 e arrivo alle 13; venerdì partenza alle 8,25 e arrivo alle 10,00.
Il nuovo collegamento arricchisce l'offerta di destinazioni estive dirette per la Grecia da parte di Torino, aggiungendosi a quelli per Creta, Mykonos, Rodi e Santorini.

ALLA “NUVOLA” PORTE APERTE DEL MUSEO LAVAZZA
I componenti della famiglia Lavazza al vertice dell'azienda
Torino ha un nuovo museo, totalmente dedicato a una sua eccellenza imprenditoriale: la Lavazza. E' appena stato aperto al pubblico, infatti, il Museo Lavazza, all'interno della“Nuvola”, il fantastico complesso che ospita la nuova sede del gruppo torinese del caffè. Guidati da una speciale tazzina interattiva, i visitatori possono percorrere oltre 120 anni di storia dell'azienda, del caffè e non solo. Si attraversano cinque gallerie: Casa Lavazza, con l'album di famiglia e le immagini d'archivio (fra l'altro si può vedere la cambiale di 50 lire del 1885, l'anno della fondazione, firmata da Luigi Lavazza, ); la Fabbrica, per scoprire le lavorazioni del caffè; La Piazza, che celebra il rito della “bevanda degli dei”; L'Atelier, che ricorda uno studio fotografico e mostra le mitiche pubblici di Caballero, Carmencita e il Paradiso; infine, L'Universo, spazio onirico dove il visitatore si immerge in un'esperienza multimediale a 360 gradi.
Il percorso si conclude con la degustazione di una ricetta speciale di Cofee design e lo Store, con i gadget che raccontano le icone della Lavazza.
Impianto multimediale, testi della Scuola Holden e supervisione di Alessandro Baricco.
Ancora a proposito di Lavazza, va ricordato che è anche diventata leader in Francia, per numero di punti vendita – 113.000, con un fatturato di 120 milioni di euro, aumentati del 6% - sul mercato del consumo fuori casa. La crescita, illustrata in occasione dello slam di tennis al Roland-Garros, di cui Lavazza è caffè ufficiale, è conseguente soprattutto all'acquisizione del 74% del capitale di Esp, leader del mercato business del caffè servizio e distribuzione automatica.
La nuova operazione è venuta dopo l'acquisizione di Carte Noir, avvenuta due anni fa, sempre in Francia, diventata il secondo maggiore mercato di Lavazza. Nel 2017, Carte Noir ha fatturato 468 milioni di euro, facendo segnare un incremento del 15% del giro d'affari.
L'anno scorso, il gruppo Lavazza, interamente posseduto dalla famiglia del fondatore, ha egistrato ricavi consolidati del 2 miliardi di euro (+6,3%), realizzati per il 37% in Italia, dove ha confermato la propria leadership. E' attiva in oltre 90 Paesi e conta circa 3.000 dipendenti.

IL GOT TALENT DELLA SPEA PER I GIOVANI TALENTI TECNICI
Nel Centro Valorizzazione Risorse Umane Skillab dell'Unione Industriale di Torino si è svolto lo Spea's Got Talent, contest volto a individuare i 160 migliori talenti degli Istituti tecnici industriali per offrire un percorso professionale in una delle imprese locali più avanzate tecnologicamente e ad alto potenziale di crescita.
L'iniziativa, che ha coivolto i maturandi di 15 Itis torinesi mira a fare incontrare i giovani talenti tecnici con la Spea, azienda che ne è alla continua ricerca per ampliare il suo team e per il suo ulteriore sviluppo. Ai vincitori dello Spea's Got Talent la Spea offre uno stage di 2+4 mesi, con prospettive di assunzione (oltre 60 i neo assunti nel 2017).
Attiva dal 1976, la Spea di Volpiano progetta e realizza macchinari automatici per il collaudo di microchip, mems, schede e dispositivi elettronici, prodotti destinati ai costruttori di autoveicoli, smartphone e, fra l'altro, per le industrie aerospaziali, medicali e militari.
La Spea, della quale è direttore generale Lorenzo Bonaria, attualmente dà lavoro a circa 700 persone (560 in Italia) e fattura oltre 110 milioni di euro, per l'80% all'estero. Nel mondo sono diecimila i suoi sistemi installati.

Banche di credito cooperativo piemontesi ecco le classifiche basate sui bilanci 2017


Soltanto per l'utile netto e per il Cet1 - l'indice di solidità – la Banca d'Alba non è la prima tra tutte le Bcc (Banca di credito cooperativie) e Casse rurali e artigiane del Piemonte e delle Valle d'Aosta, nelle classifiche redatte sulla base dei principali dati dei bilanci 2017.
Dai confronti dei consuntivi relativi all'esercizio passato, infatti, emerge che a conseguire il maggior utile netto è stata la Banca Alpi Marittime (16,1 milioni di euro contro i 10,224 milioni della Banca d'Alba) e a evidenziare il più alto Cet 1 è stata la Bcc Casalgrasso e Sant'Albano Stura (16,89% rispetto al 14,4% dell'istituto cooperativo di Alba). Più è elevato il Cet1 più la banca è solida.
La Banca d'Alba è nettamente in testa nelle graduatorie per raccolta globale (6,097 miliardi), raccolta diretta (3,841 miliardi), impieghi alla clientela (2,868 miliardi), numero di soci (54.226), patrimonio netto (331,1 milioni), dipendenti (469) e sportelli (72).
Per utile netto, la Bcc Alpi Marittime e la Banca d'Alba precedono, nell'ordine: la Bcc Casalgrasso e Sant'Albano Stura (4,483 milioni), la Banca di Caraglio (2,892 milioni), la Bcc Pianfei e Rocca de Baldi (1,531 milioni), la Cassa rurale e artigiana di Boves (1,123 milioni), Bene Banca – Credito cooperativo di Bene Vagienna (0,428 milioni), la Banca di Cherasco – Bcc Banca (0,264 milioni). Quanto alla Banca di credito cooperativo Valdostana, il bilancio 2017 riporta una perdita netta di 15,292 milioni.
Raccolta totale. In seconda posizione si trova la Banca Alpi Marittime con 2.518 miliardi e in terza la Banca di Cherasco con 1,422 miliardi. Il terzetto sul podio precede la Banca di Caraglio (1.418 miliardi), Bene Banca (1,015 miliardi), la Bcc Casalgrasso e Sant'Albano Stura (898,5 milioni), la Cassa rurale e artigiana di Boves (643,4 milioni) e la Bcc Pianfei e Rocca de Baldi (608,2 milioni). La raccolta totale della Bcc Valdostana al 31 dicembre scorso ammontava a 817 milioni.
Impieghi alla clientela. Sul secondo gradino del podio 2017 è finita la Banca Alpi Marittime, con prestiti a famiglie, imprese ed enti per 1,259 miliardi e sul terzo la Banca di Caraglio con 894 milioni. Poi vengono la Banca di Cherasco con 704 milioni, la Bcc Casalgrasso e Sant'Albano Stura con 493 milioni, Bene Banca con 460,3 milioni, la Bcc Pianfei e Rocca de Baldi con 341 milioni, la Cassa rurale e artigiana di Boves con 292,3 milioni. Gli impieghi della Bcc Valdostana sono risultati pari a 446,6 milioni.
Soci. Medaglia d'argento alla Banca Alpi marittime, che al 31 dicembre ne contava 13.262, oltre 200 in più della Banca di Cherasco, medaglia di bronzo. A fine 2017, la Banca di Caraglio ne vantava 11.031, la Bcc Casalgrasso e Sant'Albano Stura 7.600, Bene Banca 7.400, la Cassa rurale e artigiana di Boves 6.700 e la Bcc Pianfei e Rocca de Baldi 5.919. La Bcc Valdostana 10.000.
Patrimonio netto. Dopo la Banca d'Alba, ecco la graduatoria: Banca Alpi Marittime 137,3 milioni, Banca di Caraglio 103,8 milioni, Banca di Cherasco 65,6 milioni come la Bcc Casalgrasso e Sant'Albano Stura; quindi, Bene Banca 60,4 milioni, Cassa rurale e artigiana di Boves 46,6 milioni, Bcc Pianfei e Rocca de Baldi 43,5 milioni, Bcc Valdostana 34,8 milioni.
Sportelli e dipendenti Banca di Caraglio 28 sportelli (187 dipendenti), Banca di Cherasco 25 (169), Banca Alpi Marittime 21 (190), Bcc Casalgrasso e Sant'Albano Stura 19 (110) come Bene Banca (138). Poi, Bcc Pianfei e Rocca de Baldi 13 (81), Cassa rurale e artigiana di Boves 10 (54), Bcc Valdostana 22 (120).
Cet 1. Questi i valori dopo quello record della Bcc Casalgrasso e San'Albano Stura (16,89%), 14,4% Banca d'Alba, 14,33% Cassa rurale e artigiana di Boves, 14,03% Bcc Pianfei e Rocca de Baldi, 13,39% Banca di Caraglio, 12,32% Banca Alpi Marittime, 11,81% Banca di Cherasco, 8,04% Bcc Valdostana.
Tutte insieme le banche di credito cooperativo piemontesi nel 2017 hanno conseguito un utile netto di poco più di 37 milioni. Al 31 dicembre, la loro raccolta totale ammontava a 14,620 miliardi, di cui 14,620 dovuti alla diretta; mentre gli impieghi economici sono arrivati a 7,311 miliardi. Il patrimonio netto ha sfiorato gli 854 milioni. I soci hanno superato quota 119.000. A fine anno il sistema delle bcc piemontesi disponeva di 207 sportelli (compresi quelli in Liguria) e 1.398 dipendenti.

La Borsa valuta Diasorin 5 miliardi di euro Ripresa del titolo Fca, minimo storico Gedi

Laura Cioli, neo ad Gedi Gruppo Editoriale
Nuovo record di Diasorin, altra impennata di Pininfarina, ripresa di Fca-Fiat Chrysler Automobiles e nuovo minimo storico per Gedi Gruppo Editoriale. Sono le maggiori novità relative alle quotate del Nord Ovest emerse dalla seduta borsistica di oggi, 7 giugno, chiuso con il calo dello 0,18% dell'indice Ftse Mib, che rappresenta le 40 principali società trattate a Piazza Affari.
A proposito di queste ultime, va rilevato che il rilazo odierno di Fca è stato il secondo più alto del paniere Ftse Mib. Il prezzo finale dell'azione Fca è risultato di 18,43 euro, superiore del 3,13% al precedente e del 90,2% a quello del 7 giugno dell'anno scorso (9,6897 euro). Però, mancano ancora un euro e quaranta centesimi per eguagliare il primato storico di 19,844 euro, fatto segnare il 29 gennaio 2018.
A conquistare il nuovo record storico, invece, è stata Diasorin, la cui azione ha chiuso a 88,40 euro, ancora lo 0,45% in più di ieri. Esattamente 12 mesi fa, il titolo Diasorin valeva 70,90 euro. L'impresa vercellese di Saluggia con al vertice Gustavo Denegri (presidente e azionista di controllo) e Carlo Rosa (amministratore delegato e secondo maggiore socio) ha una capitalizzazione che ormai sfiora i cinque miliardi di euro, avendo raggiunto quota 4,946 miliardi.
Un altro balzo, oggi del 7,95% (il quinto più alto della Borsa di Milano, in assoluto) l'ha fatto l'azione Pininfarina, il cui prezzo finale è stato di 3,325 euro.
Invece, ha toccato il suo punto più basso di sempre l'azione della Gedi Gruppo Editoriale, la società controllata da Cir-Cofide dei figli di Carlo De Benedetti e partecipata dalla Exor, holding della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi. Infatti, il titolo Gedi Gruppo Editoriale ha terminato la seduta a 0,347 euro, il 2,12% in meno rispetto a ieri. Il 7 giugno dell'anno scorso, l'azione Gedi Gruppo Edioriale quotava 0,857 euro. A Gedi Gruppo Editoriale fanno capo, fra l'altro, la Repubblica, la Stampa, il Secolo XIX, l'Espresso, diverse testate locali e la Manzoni. Nuovo amministratore delegato è Laura Cioli, subentrata a Monica Mondardini.  

Mercato auto, gran frenata nel Nord Ovest In maggio a Torino vendite giù del 40,4%

Fiat Panda, il modello più venduto in Italia
La grande frenata delle vendite in Piemonte, in particolare nella provincia di Torino, ha mandato in rosso profondo il bilancio del mercato automobilistico di maggio relativo all'intero Nord Ovest. Infatti, le nuove immatricolazioni registrate il mese scorso nelle tre regioni sono state 27.522, il 24,2% in meno rispetto alle 36.331 del maggio 2017. Il calo percentuale del Nord Ovest è superiore di 21,4 punti alla media nazionale (in tutta l'Italia gli acquisti di auto nuove sono stati 199.113, il 2,78% in meno rispetto ai 204.807 del maggio precedente).
Causa principale della forte contrazione del mercato automobilistico del Nord Ovest nel mese scorso è il Piemonte, ma anche la Valle d'Aosta ha contribuito in misura rilevante, dato che ha fatto registrare 5.234 nuove immatricolazioni, il 10,27% meno che nel maggio 2017, quando ne erano state contate 5.834. Inferiore, invece, è risultata la diminuzione delle vendite di vetture nuove in Liguria, dove sono calate da 3.538 a 3.361(- 5%).
In particolare, a Torino e nel resto della sua provincia, le nuove immatricolazioni sono diminuite del 40,4% rispetto allo stesso mese 2017, risultando così 12.445. Così tutto il Piemonte ha chiuso il mese a quota 18.927, che rappresenta una perdita di oltre 8.000 unità e del 29,8%.
Alcune province piemontesi, però, hanno evidenziato una controtendenza, facendo registrare crescite delle consegne di targhe nuove. E' successo nelle province di Asti (588 le nuove immatricolazioni nel mese scorso, contro le 535 del maggio precedente), Biella (588 contro 575), Cuneo (1.937 invece di 1.690), Novara (1.184 invece di 1.058) e Vercelli (520 contro le 467).
Il confronto con maggio 2017 è risultato negativo, oltre che per Torino, per le province di Alessandria, dove le immatricolazioni sono calate da 1.272 a 1.262 e per il Verbano-Cusio-Ossola, dove sono scese da 487 a 430.
Tornando al Torinese, dove l'andamento del gruppo Fca-Fiat Chrysler Automobiles influenza il mercato locale molto più che altrove, la disaggregazione delle nuove immatricolazioni mostra che i cinque marchi dell'impresa guidata da Sergio Marchione hanno venduto, complessivamente, 6.200 vetture, 10.077 meno che nel maggio 2017 (-62%). In particolare, nel mese appena passato, le Fiat comprate sono state 5.702, a fronte delle 13.432 di maggio 2017, le Jeep 832 (686), le Alfa Romeo 692 (1.072), le Lancia 631 (1.079) e le Maserati 7, una in meno (dal computo è esclusa la Ferrari).
La Casa stranierè con più acquirenti nel Torinese, in maggio, è risultata Volkswagen, che ne ha contati 605 (467 nello stesso mese 2017), precedendo così Ford, scesa a 426 da 634, Renault 396 (399), come Toyota-Lexus, che ne aveva avuto 401. Per numero di nuove immatricolazioni nel maggio 2018, in provincia di Torino, seguono, nell'ordine: Peugeot con 358 (326), Opel con 251 (254), Hyundai con 220 (241) e Citroen con 210 (185).
Liguria. Nella provincia di Genova, sono state iscritte al Pra (Pubblico registro automobilistico) 1.805 vetture nuove (1.850 nel maggio 2017), nella provincia di Imperia 355 (407), in quella di La Spezia 558 (583) e nella provincia di Savona 643 (698).

Carlo Messina "top manager del mese" Classifica di maggio per reputazione web

Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo
“Il manager del mese” è Carlo Messina, l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo. Ad attribuirgli il titolo per il mese di maggio è “Top Manager Reputation”, osservatorio permanente sui top manager con la migliore reputazione on line. Il riconoscimento è stato conferito a Carlo Messina, che in maggio ha scalato quattro posizioni nella graduatoria nazionale, conquistando così l'ottavo posto, “per diversi eventi rilevanti, che hanno rilanciato l'identità digitale” del numero 1 del colosso bancario e finanziario
Top Manager Reputation ha elencato i motivi del balzo di Carlo Messina: “Intesa primo erogatore di credito in Italia, decimo rapporto annuale di Intesa Sanpaolo, la Cittadella di Banca Intesa a Expo, doppia operazione di Intesa sui crediti in sofferenza, partnership con Poste, Messina commenta l'ascesa dei nazionalismi”.
Al primo posto nella classifica dei 100 top manager con la migliore reputazione su Internet in maggio si è confermato Sergio Marchionne con 78,6 di share. Medaglia d'argento a Urbano Cairo (75,4) e di bronzo a Claudio Descalzi, ad dell'Eni (65,6).
John Elkann è risultato quinto (59,5), preceduto da Francesco Starace, ad Enel (63,6), ma davanti a Diego Della Valle (57,1), Remo Ruffini, guida della Moncler (55,5), appunto Carlo Messina (54,2), Philippe Donnet, ad di Generali (53,4) e Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica (51,9).
Per quanto riguarda gli altri top manager del Nord Ovest, figurano nei primi cento: la novarese Catia Bastioli, presidente di Terna al trentottesimo posto (46), Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, quarantesimo (45,4), Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali (42,7), Paolo Fiorentino, ad di Banca Carige, sessantottesimo (40,4), Luca Bettonte, ad di Erg, settantottesimo (38,8), Rodolfo De Benedetti, presidente di Cir, ottantunesimo (37,8).

Le Fondazioni piemontesi ospitano il tour di Terra Madre e Salone del Gusto 2018

Carlin Petrini, l'ideatore di Slow Food e Terra Madre
Slow Food, l'Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e La Stampa tornano insieme, dopo la positiva esperienza del 2016, per raccontare Terra Madre Salone del Gusto 2018 in otto capoluoghi di provincia: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Vercelli e Savona. In date diverse, a partire dal 14 giugno, queste città ospitano una serie di incontri, durante i quali si parlerà dei rispettivi territori nell'ambito di Terra Madre, in programma dal 20 al 24 settembre.
Le otto province sono coinvolte in modi diversi: innanzi tutto, attraverso i contadini, allevatori e artigiani che presentano i loro prodotti nello spazio espositivo di Lingotto Fiere; in secondo luogo, ospitando i delegati di Terra Madre provenienti da tutto il mondo, nelle famiglie dei numerosi comuni che fanno parte della rete delle Città di Terra Madre. Infine, novità di queste edizione, accogliendo i visitatori in 15 TourDiVini, itinerari piemontesi pensati con le Condotte locali di Slow Food per offrire l'opportunità di conoscere le bellezze artistiche e paesaggistiche della regione e gustare i prodotti più significativi in cui nascono.
Durante gli incontri di giugno e luglio, tutti ospitati nelle sedi delle diverse Fob piemontesi, si affronta, ogni voltam uno dei temi centrali di Terra Madre Salone del Gusto 2018.
Ed ecco le tappe del tour, tutte alle ore 18: 14 giugno Fondazione Cassa di risparmio di Vercelli, 19 giugno Fondazione Cassa di risparmio di Biella, 21 giugno Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria, 26 giugno Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, 28 giugno Fondazione Crc di Cuneo; infine, il 3 luglio al Circolo dei Lettori di Novara. E, sempre, in luglio sono previste le tappe di Torino e di Savona.