ENTRATE CONTRIBUTIVE OLTRE 200
MILIARDI
Hanno superato i 200 miliardi gli
incassi contributivi dei primi undici mesi 2017. Lo ha riferito il
ministero dell'Economia e delle Finanze, precisando che le entrate
contributive sono ammontate a 201,811 miliardi, quasi 5,2 in più
rispetto ai 196,632 miliardi di gennaio-novembre 2016. In
particolare, l'Inps ha incassato 185,8 miliardi (+2,5% rispetto ai
primi undici mesi 2016), l'Inail 7,588 miliardi (+4,3%) e gli enti
previdenziali privatizzati hanno introitato 8,369 miliardi (+4,2%).
Tito Boeri, presidente Inps |
NEL 2018 VENDITE DI AUTO A 74
MILIONI
Le auto nuove vendute l'anno scorso in
tutto il mondo sono state 71,3 milioni, secondo il preconsuntivo
diramato dall'Anfia, l'associazione che rappresenta la filiera
dell'industria italiana dell'automotive. Rispetto al 2016,
l'incremento è del 2,5%. Alla crescita hanno contribuito anche i
mercati emergenti, a partire da Brasile (+10%), Argentina (+24%) e
Cina (+1,4%). Business Monitor International prevede per il 2018 la
vendita di 73,9 milioni di vetture, ancora il 3,6% in più rispetto
all'anno scorso.
Aurelio Nervo, presidente Anfia |
ECCO IL PORTAFOGLIO DEGLI ENTI
PUBBLICI LOCALI
Poco meno di 15 miliardi di euro. E' il
valore delle azioni e delle partecipazioni possedute dalle
amministrazioni pubbliche locali italiane al 30 settembre scorso. In
particolare, 3,2 miliardi erano rappresentati da azioni quotate in
Borsa. A censirlo è stata la Banca d'Italia, la cui rilevazione ha
anche evidenziato che, alla stessa data, gli enti pubblici locali
avevano depositi bancari e liquidità per circa 16,5 miliardi, titoli
a medio e lungo termine per 3,9 miliardi, quote di fondi comuni per
quasi 2,9 miliardi e, fra l'altro, crediti a medio e lungo termine
per 7 miliardi. Il totale delle attività finanziarie delle pubbliche
amministrazioni pubbliche locali alla fine del terzo trimestre 2017
era pari a 56,3 miliardi (59,1 miliardi dodici mesi prima); ma il
totale delle passività era di 175,4 miliardi (185,9 al 30 settembre
2016). Il portafoglio finanziario degli enti pubblici locali,
pertanto, evidenzia un saldo negativo di oltre 119 miliardi di euro.
Ignazio Visco, Governatore Banca d'Italia |
IN ITALIA 14.000 IMPRESE A CONTROLLO
ESTERO
Nel nostro Paese si sono contate 14.007
imprese a controllo estero, a fine 2015, anno della più recente
rilevazione da parte dell'Istat, l'istituto nazionale di statistica,
il quale ha aggiunto che sono risultate 438 in più rispetto al 31
dicembre 2014, contribuiscono per oltre un quarto all'export italiano
di merci e per il 45% agli acquisti sui mercati internazionali.
Inoltre, l''Istat ha censito 22.796 controllate italiane all'estero
(in 173 Paesi), 408 in più rispetto alla fine del 2014. Gli Usa sono
il Paese con il più elevato numero di imprese a controllo estero in
Italia (2.347, con quasi 279.000 dipendenti) e conservano anche il
primato come principale Paese di localizzazione degli investimenti
esteri italiani (oltre 142.000 addetti nell'industria e oltre 108.000
nei servizi).
L'espansione delle multinazionali
italiane all'estero è continuata anche nel biennio 2016-2017, quando
il 51,2% ha realizzato o programmato nuovi investimenti di controllo
estero.
Licia Mattioli, vice presidente Confindustria |
RISALITE LE “SOFFERENZE” DELLE
BANCHE
In termini assoluti sono aumentate
anche nel novembre scorso, le “sofferenze” del sistema bancario
italiano, come nei due mesi precedenti; però, è ancora scesa la
loro incidenza sugli impieghi (i crediti concessi dagli istituti alla
clientela), confermando la tendenza ininterrotta dal maggio scorso.
L'Abi, l'associazione nazionale delle banche, ha comunicato che a
fine novembre 2017 le sofferenze nette degli istituti di credito
ammontavano a 66,295 miliardi di euro (65,868 alla fine del mese
precedente) ed erano pari al 3,74% degli impieghi. Il progressivo
miglioramento della situazione relativa alle sofferenze bancarie
(crediti la cui riscossione totale non è certa perché i soggetti
debitori si trovano in stato di insolvenza o in condizioni
sostanzialmente equiparabili) emerge dal confronto coi i dati del
passato: le sofferenze nette ammontavano a 85,221 miliardi al 30
novembre 2016 e a 88,835 miliardi alla stessa data 2015, mentre la
loro incidenza era, rispettivamente, del 4,80% e del 4,89%.
Antonio Patuelli, presidente Abi |