Borsa: in giugno "serie B" meglio della A

Marco Drago, n. 1 Gruppo De Agostini
“Per la “serie B” delle quotate piemontesi in Borsa, formata dalle 19 società che Piazza Affari valuta meno (2,683 miliardi di euro, complessivamente) delle altre 18 che compongono la “serie A” (da Intesa Sanpaolo alla Cairo Communication), giugno è risultato migliore di maggio, nonostante tutto e al contrario delle “sorelle” maggiori, che, insieme, hanno perso alcuni miliardi”. Questo è l'inizio della rubrica dedicata alle quotate piemontesi, pubblicata oggi, 15 luglio, come ogni domenica, dal Corriere Torino, edizione subalpina del Corriere della Sera.
In giugno, infatti, la capitalizzazione totale della B piemontese, è aumentata di una dozzina di milioni, pari allo 0,44%. Risultato modesto, certamente; ma non indifferente, considerato che l'indice Ftse Mib, rappresentativo delle 40 principali società trattate alla Borsa di Milano, nello stesso mese è diminuito dello 0,72% e dello 0,43% quello dell'intero listino.
Naturalmente, un conto sono le medie e un conto le performance delle singole quotate. Così, dal confronto con maggio, emerge che hanno aumentato il loro valore Dea Capital (da 378,77 milioni a 398,21), Prima Industrie (da 377,96 a 385,03), Basicnet (da 227,52 a 230,32), Pininfarina (da 160,39 a 169,94), M&C (da 71,51 a 86,7), Bim-Banca Intermobiliare (da 58,37 a 69,44), Cover 50 (da 41,35 a 41,8), Ki Group (da 11,74 a 12,63), Borgosesia (da 8,24 a 8,53) e Visibilia Editore (da 2,37 a 3,8 milioni).
In giugno, invece, si è ridotta la capitalizzazione di Sogefi (da 345,24 a 310,27 milioni), Cofide (da352,73 a 308,63), Tecnoinvestimenti (da273,32 a 258,91), Gedi Gruppo Editoriale (da 181,03 a 167,29), Centrale del Latte d'Italia (da 41,92 a 41,07), Fidia (da 35,62 a 33,83), Italia Independent (da 21,99 a 21,21) e Cdr Advance Capital (da 12,22 a 11,91 milioni).
Alla fine del mese scorso, la testa della classifica borsistica della serie B piemontese per capitalizzazione non è cambiata: al primo posto Dea Capital (gruppo De Agostini della famiglia novarese Boroli-Drago) e al secondo la torinese Prima Industrie; mentre è cambiato il titolare del terzo gradino del podio, conquistato da Sogefi, controllata dai figli di Carlo De Benedetti, come la loro holding Cofide, che è scesa al quarto posto. 
A fare un sorpasso sono state anche la Pininfarina, settima avendo scavalcato la Gedi Gruppo Editoriale, controllata dai De Benedetti e partecipata dalla Exor) e la M&C di Carlo De Benedetti, al settimo posto, dove è subentrata alla Damiani di Valenza.
Quanto alle liguri, alla fine di giugno, Piazza Affari ha attribuito il valore di 2,817 miliardi a Erg ( 2,669 miliardi al 31 maggio), 448,68 milioni a Banca Carige (427,9), 135,5 milioni a Orsero (141,72) e 9,76 milioni a Biancamano (9,49).

Arbitro Bancario: Liguria quinta in Italia con 597 ricorsi per milione di abitanti

“Il cliente delle banche ha, quasi sempre, ragione. Soprattutto in Piemonte e nel resto del Nord Ovest. A sentenziarlo è il Collegio di Torino dell'Arbitro Bancario Finanziario (Abf), sistema stragiudiziale di risoluzione delle controversie tra clienti e intermediari bancari e finanziari”.
Lo ha riferito il Corriere Torino, edizione locale del Corriere della Sera diretta da Umberto La Rocca, precisando che nel 2017, primo anno di attività del Collegio di Torino, competente per il Piemonte, la Liguria e la Valle d'Aosta, l'Arbitro Bancario Finanziario locale ha deciso con esito favorevole per il cliente nel 56,2% dei 1.551 casi giudicati, mentre ne ha respinti 378, pari al 24,4%. Per gli altri 301 ricorsi (19,4%), le parti contendenti hanno raggiunto un accordo prima di arrivare alla sentenza.
La quota dei ricorsi decisi a favore del cliente dall'Abf di Torino è risultata non soltanto superiore alla media nazionale (47,3%) ma anche la più alta dei sette Collegi attivi in Italia (gli altri sono quelli di Roma, Milano, Bologna, Napoli, Bari e Palermo).
L'anno scorso, il Collegio di Torino ha ricevuto 2.579 ricorsi di clienti contro gli intermediari bancari e finanziari, ritenendone inammissibili solo 63, il 2,4%.
Il numero dei ricorsi è stato pari a 412 per milione di abitanti, tasso inferiore unicamente a quelli del Collegio di Milano (306 per milione di abitanti) e di Bologna (359), indicando che, in fondo, i rapporti delle banche e delle finanziarie con i consumatori del Nord Ovest sono meno burrascosi della media italiana (489 ricorsi per milione di abitanti).
In particolare, nel 2017, l'Arbitro Bancario Finanziario ha ricevuto 1.529 ricorsi dal Piemonte (348 per milione di abitanti), 935 ricorsi dalla Liguria (597 per milione di abitanti) e 41 dalla Valle d'Aosta (323 per milione di abitanti).
Il numero ligure di ricorsi per milione di abitanti è risultato il quinto più alto a livello nazionale; maggiori sono risultati soltanto quelli della Calabria (869 ricorsi per milione di abitanti), Sicilia (836), Lazio (665) e Sardegna (633).
A livello nazionale, l'Arbitro Bancario Finanziario ha ricevuto 30.644 ricorsi, il 42% in più rispetto al 2016 e ne ha decisi quasi 24.000. Nel 77% dei casi l'esito è stato sostanzialmente favorevole per i clienti, con l'accoglimento totale o parziale delle loro richieste (47%) oppure con la dichiarazione della cessazione della materia del contendere per l'accordo tra le parti (30%). E ai ricorrenti sono stati riconosciuti circa 19 milioni di euro.
Principale motivo delle controversie: il finanziamento contro cessione del quinto, oggetto del 73% dei ricorsi, a fronte del 4% del credito al consumo e della stessa quota per bancomat e carte di credito, le altre due maggiori cause delle liti. Quanto agli intermediari più contestati, i primi tre sono risultati Santander Consumer Bank (4.354 ricorsi), Prestitalia (3.351) e Barclays Bank (2.938). Seguono, nell'ordine, Ibl (2.512), Intesa Sanpaolo (2.344), Unicredit (1.971), Poste Italiane (1.498), Agos Ducato (812), Ubi Banca (801) e Futuro (749), che chiude la graduatoria dei primi dieci.

La torinese Ki Group cade al suo minimo per la Borsa vale poco più di 10 milioni


Daniela Santanchè, presidente della torinese Ki Group
Secondo tonfo consecutivo dell'azione Ki Group, che così oggi, 13 luglio, ha fatto segnare il suo nuovo record storico negativo. Infatti, l'ultimo prezzo del titolo della società torinese presieduta dalla cuneese Daniela Santanchè è stato di 1,82 euro. Rispetto a ieri, quando già aveva subito un ribasso del 6,67% nei confronti della seduta precedente, la perdita è stata del 7,14%, la quinta maggiore di tutta la Borsa di Milano.
Esattamente un anno fa, l'azione Ki Group quotava 3,17 euro. Da allora il suo valore è diminuito dell'89,5% e, attualmente, Piazza Affari attribuisce alla società un valore complessivo di 10,17 milioni di euro (capitalizzazione).
I nuovi ribassi sono arrivati dopo l'annuncio dell'aumento di capitale fino a un milione, a pagamento, che il Consiglio di amministrazione di Ki Group proporrà all'assemblea dei soci convocata l'ultimo giorno del mese corrente. Il buon esito dell'operazione “non è garantito da alcun consorzio di garanzia finanziario o bancario”. Azionista di maggioranza assoluta, con il 51,954% del capitale, è la Bioera, altra società quotata; il 26,165% fa capo a Idea Team.
Ki Group, che ha come vice presidente Canio Mazzaro e come amministratore delegato Giuseppe Dossena, è attiva nel settore della distribuzione all'ingrosso, produzione e vendita al dettaglio di prodotti biologici e naturali (rifornisce di oltre 2.800 prodotti più di 5.700 negozi). Nel 2017 ha registrato ricavi per 45,8 milioni e una perdita di poco inferiore al milione.
Al contrario, ieri, l'azione Diasorin ha raggiunto il suo nuovo massimo da sempre, dato che l'ultimo contratto era stato chiuso a 98,20 euro (la capitalizzazione ha sfiorato i 5,5 miliardi), mentre oggi l'ultimo prezzo è stato di 97,65 euro.

NOTIZIE "EXTRA" IN BREVE

IL BANCO VINCE SEMPRE
Nei primi cinque mesi di quest'anno, sono ammontate a 6,158 miliardi di euro le entrate dello Stato derivanti dai giochi (lotto, slot, gratta & vinci e C.) . Rispetto allo stesso periodo 2017, l'aumento è del 7%, pari a 405 milioni di euro. In particolare, i proventi del lotto, al lordo delle vincite, sono stati di 3,178 miliardi (+6%) e di 2,542 miliardi quelli dalle slot (+5,5%). Gli incassi dai giochi sono risultati pari al 3,77% delle entrate tributarie totali, salite a 163 miliardi dai 159 di gennaio-maggio dell'anno scorso.

L'AUTOESTEROFILIA ITALIANA
In aprile, l'Italia ha importato autoveicoli per 2,87 miliardi di euro (+12,5% rispetto allo stesso mese 2017), mentre ne ha esportati per 1,85 miliardi (+1,3%). Il valore dell'import automobilistico è risultato pari all'8,6% del valore di tutti gli acquisti italiani dall'estero. Quanto alla produzione italiana di vetture è stata di 74.000 unità in maggio (-7%) e di 312.000 nei primi cinque mesi (-8%).

LE FAMIGLIE “BEVONO” POCO
Al 31 maggio scorso, in Italia, le famiglie erano indebitate con le banche per 634 miliardi di euro, circa un miliardo in più del 30 aprile. Ed erano indebitate soprattutto per l'acquisto di abitazioni; infatti, avevano mutui per 376,7 miliardi, 374,1 dei quali con durata superiore ai cinque anni. I mutui per la casa rappresentavano, perciò, il 59,5% dei prestiti contratti dalle famiglie con le banche.

LE BANCHE HANNO TITOLI DI STATO PER 353 MILIARDI
Nel nostro Paese, le banche hanno ripreso a comprare titoli di Stato italiani, con un'accelerazione in maggio. Alla fine di quel mese, infatti, avevano in portafoglio Btp per 256,978 miliardi, Cct per 54,272, Ctz per 14,702 e Bot per 13,468, per un totale di 353,088 miliardi, a fronte dei 341,657 del 30 aprile e di somme ancora inferiori nei quattro mesi precedenti. Rispetto al 31 dicembre 2017, il portafoglio delle banche attive nella Penisola si è arricchito di titoli di Stato italiani per quasi 30 miliardi. La quota in loro possesso, comunque, è inferiore a quella detenuta da soggetti stranieri (circa un terzo), della Banca d'Italia e degli altri investitori.

Borsa, tutti in rosso i titoli del gruppo Exor Ronaldo non evita la caduta della Juventus

Cristiano Ronaldo
Neppure Cristiano Ronaldo è bastato oggi, 11 luglio, a non far chiudere in rosso tutti i titoli borsistici della famiglia Agnelli-Elkann-Nasi, compreso quello della Juventus. Persino l'azione della società bianconera, portata sugli scudi a livello internazionale per il clamoroso acquisto del fuoriclasse CR7, ha terminato la seduta con una perdita del 5,18% rispetto a ieri, scesa così a 0,8515 euro.
Più del ridimensionamento del prezzo dell'azione della Juventus, però, hanno pesato le cadute di Cnh Industrial, Exor, Fca e, meno, Ferrari. L'ultimo prezzo del titolo della Casa di Maranello, infatti, è stato di 116,40 euro, solo lo 0,89% in meno rispetto a quello della seduta precedente. Invece, la compravendita finale di Fca-Fiat Chrysler Automobiles è stata eseguita a 16,662 euro (- 3,05%). E ribassi ancora maggiori sono stati denunciati sia dalla holding Exor (-3,28%, a 56,6 euro) sia da Cnh Industrial (-4,92%, a 8,70 euro).
Quello di Cnh Industrial è risultato il maggiore ribasso di tutto il paniere Ftse Mib, composto dalle 40 principali società trattate in Piazza Affari, oltre che il settimo dell'intero listino della Borsa. Quanto a Exor, la finanziaria che controlla le altre quattro società quotate del Gruppo familiare a Milano, ha fatto registrare il quarto ribasso più elevato delle componenti l'indice Ftse Mib, il quale è risultato di 21.708,06 punti, quindi inferiore dell'1,58% a quello di ieri.
A subire un calo dei rispettivi prezzi, oggi, sono state quasi tutte le azioni. E le perdite non sono state soltanto alla Borsa di Milano, che, come le altre europee, è condizionata dalla guerra dei dazi scatenata da Donald Trump ma anche da altri fattori sfavorevoli, nazionali e internazionali.

MOVIMENTI AI VERTICI

I NOSTRI” NELLE SALE COMANDO DELL'ABI
Gian Maria Gros-Pietro
Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, è stato eletto vice presidente vicario dell'Abi, l'Associazione Bancaria Italiana, della quale è inoltre componente del Comitato esecutivo, del Comitato di presidente e del Consiglio. Del Comitato esecutivo e del Comitato di presidenza, oltre che del Consiglio, fanno parte anche altri due piemontesi: Maurizio Sella, presidente di Banca Sella Holding, e Camillo Venesio, amministratore delegato e direttore generale della Banca del Piemonte. Gli altri consiglieri del Nord Ovest sono Alberto Merchiori (amministratore delegato e direttore generale della torinese Santander Consumer Bank), Francesco Passadore (amministratore delegato della Banca Passadore), Pietro Sella (amministratore delegato e direttore generale di Banca Sella Holding) e Paolo Fiorentino (amministratore delegato di Banca Carige).
Aldo Pia, presidente della Cassa di Risparmio di Asti, è stato eletto membro del Collegio sindacale.

BANCHIERI PRESIDENTE NAZIONALE FIEPET (CONFESERCENTI)
Giancarlo Banchieri
Giancarlo Banchieri è il nuovo presidente nazionale della Fiepet, la federazione degli esercizi pubblici aderente a Confesercenti. Nato nel 1975, sotto la Mole, dove si è laureato in Scienze politiche, sposato, titolare dell'hotel Panorama di Cambiano e dell'adiacente ristorante-pizzeria Officina, Giancarlo Banchieri è già, dalla primavera del 2017, presidente di Confesercenti Torino e di Confesercenti Piemonte.
In Italia, alla fine dell'anno scorso si contavano 334.000 esercizi pubblici di ristorazione, 22.000 in più rispetto al 2012. La crescita è stata di 4.500 aziende in più all'anno, 12 in più al giorno. Nel settore lavorano oltre 1,1 milioni di persone, delle quali 380.000 autonome e 730.000 dipendenti.

VACCARINO A CAPO ANCHE DI RETE IMPRESE ITALIA
Daniele Vaccarino
Dal primo giorno di luglio, Daniele Vaccarino, presidente nazionale della Cna, confederazione dell'artigianato, è anche presidente e portavoce di Rete Imprese Italia, l'associazione fondata otto anni fa da Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti. Imprenditore metalmeccanico, Daniele Vaccarino è nato nel 1952 a Castiglione Torinese, dove vive e lavora. Sposato, ha due figli. E' figlio d'arte: il padre era un artigiano metalmeccanico. E' amministratore della Carmec, che produce impianti per parcheggi meccanizzati. Prima di essere eletto e confermato alla presidenza nazionale della Cna, Daniele Vaccarino ha ricoperto lo stesso incarico alla Cna di Torino e del Piemonte. Gran sportivo, è appassionato di sci, trekking, motociclismo e calcetto. Ama i viaggi e ha contribuito a realizzare una scuola di ceramica in Israele, per israeliani e palestinesi. Fra l'altro, Daniele Vaccarino fa parte del Consiglio generale della Compagnia di San Paolo.

BUSSONE GIORNALISTA SULLA VETTA DELL'UNCEM NAZIONALE
Marco Bussone
Il torinese Marco Bussone, 32 anni, giornalista professionista, è stato eletto nazionale dell'Uncem, l'Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani, che rappresenta i 3.850 Comuni montani italiani, le loro forme associative, Province, Bacini imbriferi, enti e associazioni dei territori rurali del Paese. Marco Bussone, responsabile dell'ufficio stampa e dei progetti di sviluppo di Uncem Piemonte, è subentrato a Enrico Borghi, diventato parlamentare dopo 18 anni di presidenza.

NUOVI INCARICHI IN VALLE D'AOSTA
A proposito di enti locali, su proposta del presidente Fanco Manes, sono stati eletti componenti del Comitato esecuto del Consiglio permanente degli enti locali (Cpel) e del Consiglio di amministrazione del Consorzio degli enti locali della Valle d'Aosta (Celva), Riccardo Bieller (sindaco di Pré-Saint-Didier) per l'Alta Valle e i Comuni turistici, Enrica Zublena (Saint-Marcel) per la Plaine, Speranza Girod (Fontainemore) per i piccoli Comuni rurali e Giulio Grosjacques (Brusson) per i Comuni medi.
Inoltre, Roberto Sapia è stato nominato vice presidente della Camera di commercio della Valle d'Aosta, del cui esecutivo fanno parte anche Nicola Rosset (presidente), Graziano Dominidiato, lo stesso Giulio Grosjacques, Ezio Mossoni, Giuseppe Sagaria ed Elena Vésan.

GONELLA ALLA GUIDA DELL'ALLEANZA PIEMONTESE DELLE COOPERATIVE
Giancarlo Gonella
Giancarlo Gonella, presidente di LegaCoop Piemonte, è stato eletto presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane (Aci) per il Piemonte, che riunisce Confocooperative, LegaCoop e Agci, le tre centrali che rappresentano 1.800 cooperative attive nella regione con 1,2 milioni di soci e e un fatturato complessivo superiore ai 16 miliardi di euro. Copresidenti dell'Aci sono stati diventati Domenico Paschetta (Confcooperative Piemonte) e Alberto Garretto, precedente presidente della stessa Aci Piemonte.



TUTTI CONFERMATI AL BIOINDUSTRY PARK CANAVESE
Fiorella Altruda
All'insegna della continuità. Fiorella Altruda, docente di genetica molecolare all'Università di Torino e consigliere di amministrazione della Diasorin di Saluggia, una star della Borsa italiana, è stata confermata presidente del Bioindustry Park del Canavese. Confermati anche l'amministratore delegato Alberta Pasquero, imprenditrice, e il vice presidente Fabio Tedoldi, direttore del dipartimento di ricerca di Bracco Imaging, oltre che presidente di Ephoran-Mis; nonché il direttore generale Fabrizio Conicella. Sono entrati nel Consiglio di amministrazione Alessio Nocerino, responsabile del marketing strategico e product management di Biomonitoring (gruppo Merck) e Raffaele Brasile, direttore generale della Casa di riposo Umberto I di Cuorgné.
Bioindustry Park, a maggioranza pubblica (principali soci sono Finpiemonte e la Città Metropolitana di Torino, occupa circa 350 persone.

ALTRI NUMERI UNO: PERINOTTI, BORIO E TALAIA
Fabio Borio 
Risicoltore e presidente della Federazione nazionale riso di Confagricoltura, Giovanni Perinotti è stato rieletto presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella. E' affiancato dai vice presidenti Carlo Zaccaria di Salussola, Maurizio Baldo di Borgo Vercelli e Renato Delsignore di Crescentino, quest'ultimo con la qualifica di vicario.
Fabio Borio, 44 anni, è il nuovo presidente di Federalberghi Torino. Titolare del cittadino hotel Genova, Fabio Borio subentra ad Alessandro Comoletti, che resta alla guida di Fderalberghi Piemonte. Rinnovato anche il vertice del Gruppo Giovani Albergatori Torinesi, con Stefania Talaia presidente e Virginia Bertone vice.

La reputazione dei primi 100 top manager in giugno Fiorentino scala nove posizioni

Paolo Fiorentino, amministratore delegato di Banca Carige
Dalla classifica nazionale di giugno di “Top Manager Reputation”, osservatorio permanente sui soggetti apicali delle principali imprese attive in Italia al vertice per reputazione sul web, emerge il fenomeno Paolo Fiorentino, l'amministratore delegato di Banca Carige, in questi giorni molto discusso per le polemiche conseguenti alle dimissioni del presidente dell'istituto genovese e di altri due consiglieri d'amministrazione, i quali ne hanno contestato la gestione.
A Paolo Fiorentino è stato attribuito il sessantesimo posto nella graduatoria dei primi cento, nove posizioni in più rispetto a maggio. Nessun altro top manager facente riferimento al Nord Ovest, per le origini proprie o dell'impresa guidata, ha fatto un balzo maggiore. In giugno, il piemontese Gabriele Galateri di Genola, presidente delle Generali, ha guadagnato tre posizioni, risultando così cinquattottesimo; mentre è salito di un gradino, al posto numero 39, il torinese Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo.
A perdere posizioni, invece, sono stati la novarese Catia Bastioli, presidente di Terna, essendo scesa dal posto numero 38 al 43, il fiorentino Lapo Civiletti, amministratore delegato del gruppo Ferrero (da 68 a 71) e Luca Bettonte, amministratore delegato della Erg (da 78 a 79).
Sergio Marchionne, sempre primo 
Urbano Cairo, al secondo posto
Invariati, rispetto a maggio, i posti di Sergio Marchionne, da mesi primo assoluto, Urbano Cairo, secondo tra i cento del vertice nazionale, John Elkann, quinto, Carlo Messina (amministratore delegato di Intesa Sanpaolo) ottavo, Rodolfo De Benedetti, ottantunesimo.
Sergio Marchionne, che nel giugno 2017 era secondo, preceduto da Urbano Cairo, ha però aumentato il suo share o indice a 79,4, allungando il vantaggio sul presidente del Toro, di Rcs MediaGroup (Corriere della Sera) e della sua Cairo Communication (indice calato da 75,4 a 75). Nel mese scorso, è diminuito anche lo share di John Elkann (da 59,5 a 58,1), di Catia Bastioli (da 46 a 45,3), di Lapo Civiletti (da 40,8 a 40,5) e di Luca Bettonte (da 38,8 a 38,3).
Carlo Messina, conferma all'ottavo posto
In maggio, Carlo Messina era stato nominato “Il manager del mese” da Top Manager Reputation, che mensilmente analizza l'andamento della web reputation delle figure apicali delle imprese in Italia e che distingue la reputazione, istantanea e storica, derivante dall'immagine percepita, dalla presenza digitale e, fra l'altro, dall'impatto reputazionale, rispetto alla semplice notorietà. Messina aveva scalato quattro posizioni nella graduatoria nazionale, conquistando così appunto l'ottavo posto, “per diversi eventi rilevanti, che hanno rilanciato l'identità digitale” del numero 1 del colosso bancario e finaziario
Top Manager Reputation ha elencato i motivi del balzo di Carlo Messina: “Intesa primo erogatore di credito in Italia, decimo rapporto annuale di Intesa Sanpaolo, la Cittadella di Banca Intesa a Expo, doppia operazione di Intesa sui crediti in sofferenza, partnership con Poste, Messina commenta l'ascesa dei nazionalismi”.

Più street food in Piemonte e Valle d'Aosta In Liguria la ristorazione ambulante cala

In Italia, negli ultimi cinque anni, un giorno sì e uno no, è nata un'impresa di street-food, “la ristorazione ambulante, che sta conquistando sempre nuovi sostenitori. L'esercito del catering su ruote, infatti, è passato dalle 1.717 unità del 2013 alle 2.729 attuali”. Lo hanno comunicato Unioncamere e Infocamere, aggiungendo che le 600 imprese del comparto guidate da giovani con meno di 35 anni rappresentano il 22% del totale e che la graduatoria regionale vede al primo posto la Lombardia con 389 imprese di ristorazione on the road, seguita dalla Puglia con 295 e dal Lazio con 271.
In tutto il Nord Ovest, al 31 marzo scorso, la ristorazione ambulante era costituita da 331 imprese, delle quali 208 in Piemonte, 16 in Liguria e 5 in Valle d'Aosta. Rispetto alla stessa data del 2017, il loro numero è aumentato del 48,6% in Piemonte (+68 aziende) e di un'unità in Valle d'Aosta (+25%), mentre è diminuito di una in Liguria (-5,9%).
All'ultimo giorno del primo trimestre di quest'anno, Uninoncamere e Infocamere hanno contato 37 imprese facenti capo a under 35 in Piemonte (17,8%), 4 in Liguria (25%) e nessuna in Valle d'Aosta, che a quella data non aveva neppure un'impresa di street-food con titolare straniero, mentre ne aveva 26 il Piemonte (22,1%) e una la Liguria (6,3%).
Ecco, in particolare, per ogni provincia del Nord Ovest, il numero delle imprese di ristorazione ambulante attive al 31 marzo e, tra parentesi, la variazione percentuale rispetto alla stessa data di cinque anni fa: Alessandria 21 (+75%), Aosta 5 (+25%), Asti 15 (+66,7%), Biella 8 (0 il 31 marzo 2013), Cuneo 19 (+137,5%), Genova 5 (+25%), Imperia 4 (+33%), La Spezia 14 (+55,6%), Novara 10 (+66,7%), Savona 4 (0), Torino 130 (+39,8%), Verbania 4 (+33,3%), Vercelli 1 (0).

News dal mondo delle Fondazioni

LA SCIALUPPA CRT ONLUS PREMIATA DAL ROTARY TORINO
PER L'ATTIVITA' VENTENNALE A FAVORE DEI SOVRAINDEBITATI

Candeloro Buttiglione e Edoardo Massaglia (Rotary)
premiano La Scialuppa Crt Onlus con il "Paul Harrys"
La Scialuppa Crt Onlus – Fondazione antiusura è stata premiata dal Rotary di Torino Nord Est con la più alta onorificenza, per la sua attività, ormai ventennale, a favore di soggetti sovraindebitati e, perciò, a rischio di finire nella larga e inesorabile rete degli strozzini. Pochi giorni fa, a consegnare il “Paul Harris” a La Scialuppa Crt Onlus, rappresentata dal presidente Ernesto Ramojno e dal consigliere delegato Luciana Malatesta, è stato Candeloro Buttiglione, presidente del Rotary Torino Nord Est, insieme con Edoardo Massaglia, ex top manager prima della Cassa di Risparmio di Torino e poi di Unicredit.
Nei primi sei mesi di quest'anno, La Scialuppa Crt Onlus ha aiutato, con i suoi volotari, 480 persone e ha deliberato 69 pratiche di finanziamento per un importo garantito di 1,5 milioni di euro. Così, dal 1998 sono diventate più 14.000 le consulenze date dai volontari de La Scialuppa Crt Onlus e sono salite a 2.158 le pratiche di finanziamento deliberate a favore dei sovraindebitati, per un valore complessivo di 37,813 milioni di euto.
Nel 2017, il Consiglio di amministrazione de La Scialuppa Crt Onlus, che opera in tutto il Piemonte e in Valle d'Aosta, ha garantito 117 nuovi prestiti bancari per oltre 2,6 milioni. I volontari hanno assistito 895 soggetti a rischio di usura: singoli individui, famiglie, piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, incontrati riservatamente, ascoltati, aiutati anche con consulenze, sempre molto qualificate e totalmente gratuite.
Tutti gli “sos” raccolti dalla Scialuppa Crt Onlus sono esaminati dai circa 40 volontari -funzionari e dirigenti di banca in pensione – impegnati a cercare le soluzioni più adeguate e opportune.
I problemi dei sovraindebitati a rischio di usura, ma nelle condizioni di poter essere “salvati”, vengono risolti favorendo la ristrutturazione dei loro debiti e con la concessione della garanzia della Fondazione necessaria per ottenere un nuovo finanziamento bancario, naturalmente quando chi è finito in gravi difficoltà dispone comunque di un reddito familiare sufficiente ad assicurare la restituzione del prestito agevolato.
I finanziamenti vengono deliberati dopo l'istruttoria dei volontari e il parere favorevole della specifica Commissione dell'Ente torinese costituito vent'anni fa, con lungimiranza, dalla Fondazione CRT, la quale continua a sostenerlo generosamente, con la consapevolezza della sua efficacia e del suo valore socio-economico.


ALL'OSPEDALE DI ASTI UN NUOVO ELETTROCARDIOGRAFO FETALE
PER AUMENTARE LA SICUREZZA DURANTE IL TRAVAGLIO

L'assessore Antonio Saitta all'inaugurazione dell'elettrocardiografo fetale
Grazie allo stanziamento determinante della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, all'impegno di un privato e con il contributo della Astrogin, Onlus locale, l'ospedale cittadino Cardinal Massaia è stato dotato di un nuovo Elettrocardiografo, apparecchiatura che "consente di aumentare la sicurezza materno fetale in corso di travaglio, di ridurre il numero di cesarei in quanto consente di avere informazioni molto più precise sul reale stato di sofferenza del feto e di ricorrere al taglio cesareo in maniera più tempestiva in caso di reale indicazione, evitando eventuali sofferenze fetali prolungate che possano evitare gravi danni al neonato" ha spiegato Maggiorino Barbero, direttore della Struttura complessa di Ostetricia e ginecologia dell'ospedale astigiano.
A ringraziare della donazione la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, presieduta da Mario Sacco, è stato anche Antonio Saitta, l'assessore alla Sanità piemontese, il quale ha auspicato che la collaborazione con la Fondazione astigiana "possa proseguire anche nell'immediato futuro". Come accadrà, dato che il presidente Mario Sacco ha anticipato che la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti sta programmando il bilancio 2019 "e certamente la collaborazione e il supporto verso l'Asl di Asti non verranno a mancare". Dichiarazione accolta con grande soddisfazione da Mario Alparone, direttore generale della Asl AT.


QUAGLIA E LAPUCCI: OLTRE 700.000 EURO PER SOSTENERE
54 INIZIATIVE ARTISTICHE E CULTURALI DI ESPONENTE 2018

Massimo Lapucci e Giovanni Quaglia (Fondazione Crt)
Residenze artistiche, laboratori didattici e workshop, collezioni sacre, mostre, progetti di archiviazione e di esposizione: sono 54 le iniziative artistiche e culturali in Piemonte sostenute dalla Fondazione Crt con il bando “Esponente 2018”, che eroga contributi fino a 25.000 euro ciascuno per un investimento complessivo di oltre 700.000 euro.
“Con il bando ‘Esponente’ la Fondazione Crt contribuisce a realizzare progetti originali che arricchiscono e diversificano l'offerta culturale sul territorio e creano valore per la collettività. La capacità di attrarre pubblici ampi, di coinvolgere anche i giovani nelle iniziative e di costruire ‘reti’ con enti locali e realtà non profit, rafforza il senso di partecipazione che è alla base dell’essere una vera comunità di persone, sempre più coesa e integrata”, ha spiegato Giovanni Quaglia, il presidente della Fondazione.
“Il nostro patrimonio artistico e culturale è un bene prezioso capace di creare occupazione e rendere più attrattivo e competitivo il territorio nel suo complesso – ha sottolienato Massimo Lapucci, il Segretario generale della Fondazione Crt e presidente dell’European Foundation Centreer questo è necessario, soprattutto nell’anno europeo dedicato al ‘Cultural Heritage’, sostenere e valorizzare le nostre risorse, creando connessione tra giovani e professionisti e mantenendo in vita un patrimonio fondamentale in grado di raccontare la nostra storia nel futuro”.
Nel Torinese hanno ottenuto il sostegno della Fondazione Crt be 27 manifestazioni, nel Cuneese 11, nell’Alessandrino 6, nel Novarese 2, nel Vercellese uno come nel Verbano Cusio Ossola. Il territorio dell’Astigianoè destinatario di 3 contributi, come il Biellese.
Dal 2005 a oggi, il bando “Esponente” ha finanziato oltre 850 iniziative, per un investimento complessivo di circa 11,7 milioni di euro da parte di Fondazione Crt

“PADRI SENZA SBARRE” PROGETTO INNOVATIVO
REALIZZATO NEL CARCERE DI IMPERIA

“Padri senza sbarre” / Genitorialità e affettività oltre i confini della reclusione. E' il titolo del progetto realizzato nella Casa circondariale di Imperia, al quale hanno collaborato le Acli e la San Vincenzo de' Paoli ed è stato finanziato dalla Fondazione comunitaria Riviera dei Fiori Onlus. “Padri senza sbarre” è stato curato da Valentina Airone, psicologa-psicoterapeuta, esperta in Criminologia e Scienze psichiatrico forensi, la quale ha anche raccontato l'innovativa ed esemplare iniziativa nell'omonimo volumetto appena pubblicato.
Come spiegato da Valentina Airone, l'obiettivo del progetto “Padri senza sbarre” è stato quello di “aiutare le persone detenute oltre che a vivere con maggiore serenità e consapevolezza la detenzione, a recuperare quei valori morali ed educativi e quelle competenze affettive e relazionali che sono imprescindibili per cercare di riappropriarsi, da subito ma soprattutto dopo la scarcerazione, di quei ruoli genitoriali, coniugali e familiari in genere, che le vicissitudini giudiziarie e la carcerazione hanno spesso indebolito se non proprio offuscato davanti agli occhi dei propri congiunti”.


I PARCHI DELLA PROVINCIA DI CUNEO
PATRIMONI NATURALI PER LO SVILUPPO

Presentazione del Quaderno 34 della Fondazione Crc
A Cuneo è stato presentato il Quaderno 34 della Fondazione Crc, intitolato "Patrimoni naturali per lo sviluppo. I parchi della provincia di Cuneo". La ricerca, curata dal Centro studi e innovazione della Fondazione presieduta da Giandomenico Genta, e realizzata in collaborazione con l'associazione Dislivelli e Dmo Piemonte, indaga la complessa realtà dei tre parchi cuneesi di rilevanza regionale - le Aree protette delle Alpi Marittime, le Aree protette del Monviso e il Parco fluviale Gesso Stura - restituendo un quadro aggiornato delle loro principali caratteristiche fisiche, demografiche ed economiche, con uno specifico approfondimento sul settore turistico.
Dall'analisi delle principali strategie e progettualità emerge, inoltre, la polivalenza del ruolo che i parchi naturali possono giocare per tutta la comunità provinciale.
La ricerca della Fondazione cuneese ha coinvolto gli enti di gestione dei tre Parchi e i principali attori istituzionali, economici, sociali e turistici del territorio, alimentando un costruttivo confronto e delineando linee guida per il futuro: il parco come elemento identitario percepito dalla comunità ecome soggetto proattivo dello sviluppo.


MENTE LOCALE, IN PREPARAZIONE I PROGRAMMI
PER L'INVECCHIAMENTO ATTIVO NEL BIELLESE

Riunione del gruppo del progetto Mente Locale a Biella
A Biella, nella Villa Boffo, sede del centro “Mente locale”, i firmatari del protocollo d'intesa che, nel 2016, ha dato il via alla creazione dell'omonimo progetto innovativo per la promozione dell'invecchiamento attivo e per la prevenzione del decadimento cognitivo, hanno fatto il punto sul primo semestre di attività del Centro, che sta svolgendo un intenso lavoro per predisporre le azioni e i programmi finalizzati all'obiettivo dell'iniziativa.
Su invito di Franco Ferlisi, presidente di Aima Biella, e della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, rappresentata dalla vice presidente Paola Garbella, dal Segretario generale Mario Ciabattini, dal suo vice Andrea Quaregna e da Federica Chilà, responsabile Comunicazione, hanno partecipato all'incontro Stefano Ceffa e Paola Pomati (consorzio Cissabo), Patrizia Marcacci e Marinella Lentini (consorzio Iris), Vito Marinoni (Ssd), Francesca Salivotti, assessore Comune di Biella, Franco Ferrero, presidente Ordine dei Medici di Biella e Giuliano Zignone (Aima).
Paola Garbella ha chiuso la riunione ribadendo che l'impegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella non si è esaurito con la consegna di Villa Boffo, ma prosegue nel sostegno della rete perché “Mente Locale è un progetto di sistema molto articolato, nel quale la Fondazione ha assunto sin dall'inizio il ruolo di coagulatore di tutti gli attori interessati a fare decollare questa innovativa attività a favore dei biellesi”.

La Juventus ha già fatto "gol" con Ronaldo In Borsa la società vale 218 milioni in più

Andrea Agnelli, presidente dellaJuventus
“Mondiali, Portogallo fuori, Ronaldo che vuole lasciare il Real Madrid, le voci sul suo passaggio alla Juventus, tanto diffuse e forti da far intervenire la Consob, l'autorità di vigilanza della Borsa italiana. E su sollecitazione della Consob, venerdì, la società presieduta da Andrea Agnelli comunica che sta valutando “diverse opportunità di mercato”, restando pronta a fornire “adeguata informativa al perfezionamento delle stesse”. Stop”.
Inizia così l'articolo che il Corriere Torino, edizione locale del prestigioso Corriere della Sera, ha dedicato oggi, 8 luglio, alla performance borsistica realizzata dalla società bianconera nella settimana scorsa.
Nell'ormai tradizionale rubrica domenicale del Corriere Torino sulle quotate piemontesi, si è letto che “Intanto, Piazza Affari ha scommesso sulla Juve con Cristiano Ronaldo, CR7 per il mondo del calcio: nell'ultima settimana di contrattazioni, il prezzo dell'azione bianconera è passato da 0,661 euro a 0,8785 euro, con un incremento del 32,9%. Così, il valore riconosciuto dagli investitori alla Juventus è balzato a 885,323 milioni di euro, oltre 218 milioni in più rispetto al 29 giugno e 281,2 milioni in più rispetto al 31 maggio”.
Secondo l'autore dell'articolo, quindi, “Comunque vada a finire l'”affaire” Ronaldo, per i soci della Juventus è stato intanto un buon affare. Fra l'altro, la quotazione di venerdì è risultata la seconda più elevata degli ultimi cinque anni almeno, inferiore soltanto ai 0,9484 euro del 9 maggio 2018, giorno del record. Ed è risultata superiore del 67,6% al prezzo di 0,3545 euro segnato il 6 luglio dell'anno scorso”.
Della performance borsistica della Juventus dovrebbe essere soddisfatta, innanzi tutti, la famiglia Agnelli-Elkann-Nasi, la cui Exor, holding del Gruppo, possiede il 63,8% della società bianconera; a seguire il fondo d'investimento inglese Lindsell Train, che ha il 10% del capitale, quindi gli altri azionisti che si spartiscono il resto dei titoli.
Il clamoroso rialzo in Borsa, totalmente targato CR7, è arrivato dopo alcuni mesi di lenta discesa del valore del titolo Juventus, conseguente sia alla delusione per la mancata conquista della Champions sia ai risultati economici della prima parte dell'esercizio 2017-2018, terminato il 30 giugno appena passato.
Nel periodo 30 giugno 2017-31 dicembre 2017, infatti, la Juventus ha avuto ricavi per 290,6 milioni (-7,8% rispetto allo stesso periodo precedente), un risultato operativo di 51 milioni (-40%) e un utile netto di 43,3 milioni (-39,9%). Alla fine del 2017, aveva un patrimonio netto di 137,1 milioni e un indebitamento finanziario netto di 279,7 milioni.
Recentemente alla società bianconera è stato riconsciuto un valore d'impresa pari a 1,302 miliardi da parte di Football Club's Valutation 2018, che la ha posto la Juventus al nono posto nella sua graduatoria europea, dominata dal Manchester United (valutazione di 3,255 miliardi), Real Madrid (2,920 miliardi) e Barcellona (2,783 miliardi),
Football Club's Valutation ha pubblicato anche la classifica delle venti squadre europee con più seguaci (followers) sui social media, a partire da Facebook e Twitter. La Juventus, che vanta 12 milioni di tifosi nel mondo, è decima; mentre primo è il Real Madrid, secondo il Barcellona e terzo il Manchester United.

Nel Nord Ovest oltre 290.000 i lavoratori che sfuggono a Inps, Inail e pure al fisco

Luigi Di Maio, ministro del Lavoro
Oltre 290.000: tanti i lavoratori “invisibili” o in nero, nelle tre regioni del Nord Ovest, secondo l'ufficio studi della Cgia, l'associazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre, che ha basato le sue stime sui dati Istat 2015, gli ultimi disponibili. La Cgia ne ha attribuiti 203.900 al Piemonte, 80.600 alla Liguria, 6.800 alla Valle d'Aosta e 3.305.200 all'intera Italia.
“Pur essendo sconosciuti all'Inps, all'Inail e al fisco, i lavoratori che, ogni giorno, si recano nei campi, nei cantieri, nei capannoni o nelle case degli italiani, per prestare la propria attività, producono effetti economici importanti e pesantissimi”.
“Questo esercito di irregolari, infatti, genera un fatturato annuo di 77,3 miliardi in nero, sottraendo al fisco un gettito di 42,6 miliardi” ha scritto la Cgia, aggiungendo che “a rimetterci sono non solo le casse dell'erario, ma anche le attività produttive e dei servizi, le imprese artigianali e commerciali che, spesso, subiscono la concorrenza sleale dei lavoratori in nero, i quali, non essendo sottoposti ai contributi previdenziali, assicurativi e fiscali, consentono alle imprese dove prestano servizio o a loro stessi, se operano come falsi autonomi, di beneficiare di un costo del lavoro molto inferiore”.
La Cgia ha calcolato che il valore aggiunto sommerso prodotto dal lavoro irregolare ammontava a 4,949 miliardi in Piemonte, a 2,029 miliardi in Liguria e a 198 milioni in Valle d'Aosta, con conseguente evasione stimata in 2,727 miliardi per il Piemonte, 1,118 miliardi per la Liguria e 109 milioni per la Valle d'Aosta.
Per la Cgia, l'esercito degli “invisibili” è formato da “lavoratori dipendenti che fanno il secondo o terzo lavoro, da cassintegrati o pensionati che arrotondano le magre entrate o da disoccupati che, in attesa di rientrare nel mercato del lavoro, sopravvivono grazie ai proventi riconducibili a un'attività irregolare”, oltre che da tanti individui che non hanno o non vogliono avere un'occupazione ufficiale, a norma. Una situazione, per la quale l'associazione mestrina auspica un ritorno dei voucher,
Dalla ricerca della Cgia emergono anche i tassi di valore aggiunto prodotto dal lavoro irregolare rispetto al valore aggiunto regionale ufficiale: 9,9% in Calabria, 8,8% in Campania, 8,1% in Sicilia, 7,6% in Puglia, 7% in Molise e Sardegna, 6,4% in Abruzzo, 6% in Basilicata, 5,8% in Umbria, 5,4% nel Lazio, 5% in Valle d'Aosta, 48% in Toscana, 4,7% in Liguria e nella Marche, 4,5% nel Trentino, 4,4% in Alto Adige, 4,3% in Piemonte, 4,2% nel Friuli-Venezia Giulia e in Emilia-Romagna, 3,9% in Lombardia e 3,8% in Veneto. Media nazionale: 5,2%.

Sono in Liguria le imprese meno puntuali nei pagamenti delle fatture dei fornitori

In Italia, in media, devono aspettare 82 giorni per incassare le loro fatture, con punte di 127 giorni nella sanità. Lo ha rilevato Cribis, società del gruppo Crif specializzata nella business information, aggiungendo che a giugno le aziende puntuali nei pagamenti sono risultate il 36,7%, lo 0,8% in più rispetto a un anno fa, ma lo 0,5% in meno rispetto a marzo di quest'anno. Mancato miglioramento che indica la continuità delle difficoltà dell'economia nazionale.
E se la puntualità non è un punto forte delle imprese italiane, il ritardo del pagamento dei fornitori è certamente una caratteristica delle aziende liguri. Secondo Cribis, infatti, nella regione marittima solo il 32,3% delle imprese ha pagato puntualmente le fatture nel secondo trimestre 2018 e l'11,2% ha saldato oltre 30 giorno dopo la data stabilita.
In entrambi i casi, si tratta di un primato negativo nel Nord Ovest: in Valle d'Aosta il 37,4% delle imprese è stato puntuale e in Piemonte il 37,3% (in Lombardia il 45,8%); quanto ai pagamenti oltre i 30 giorni dalla data pattuita, le aziende ritardarie sono risultate l'8,7% in Piemonte e l'8,9% in Valle d'Aosta (il 6,9% in Lombardia).
La Liguria è stata fanalino di coda del Nord Ovest, anche nel primo trimestre 2018. Le imprese puntuali nei pagamenti dei fornitori erano state il 32,5% in Liguria (37,2% la media nazionale), a fronte del 37,4% delle piemontesi e il 38,6% delle valdostane.
Idem per i ritardi. Nel primo trimestre di quest'anno, la quota delle aziende liguri che hanno pagato oltre il mese è stata del 10,8%, a fronte del 9% in Valle d'Aosta e dell'8,2% in Piemonte (10,7% la media italiana).
Le regioni con le aziende più puntuali nei pagamenti sono il Veneto (46,5%), l'Emilia-Romagna (45,9%%) e la Lombardia (45,8%); mentre le regioni con i più bassi tassi di puntualità sono la Sicilia (19,1%), la Calabria (21,8%), la Sardegna (22,9%) e la Campania (23%).

Casa, a Genova il maggior calo dei prezzi Torino in recupero negli ultimi sei mesi

Uno scorcio di Genova
Torino e Genova agli opposti per i prezzi delle case. Nel capoluogo ligure, i valori delle abitazioni sul mercato hanno continuato a scendere anche nel secondo trimestre di quest'anno; invece, in quello piemontese, nello stesso periodo, c'è stata un'accelerazione della ripresa. Infatti, nel comune di Torino il prezzo medio delle case offerte tra l'inizio di marzo e la fine di giugno è aumentato dell'1,2% (il valore medio, il mese scorso, è stato di 1.711 euro a metro quadrato), dopo il recupero dello 0,2% nel primo trimestre. Comunque, il prezzo delle case a Torino a giugno è risultato ancora inferiore del 2% a quello dello stesso mese del 2017.
Tutti in rosso, i confronti per il comune di Genova: a giugno, il prezzo medio delle abitazioni è stato di 1.691 euro a metro quadrato, inferiore del 7,2% a un anno prima, del 3,7% rispetto alla fine di dicembre e del 2,6% rispetto a fine marzo.
Quanto al terzo comune capoluogo di regione nel Nord Ovest, Aosta, l'Osservatorio sul mercato residenziale di Immobiliare.it ha evidenziato in giugno un prezzo medio di 2.080 euro a metro quadrato, aumentato dello 0,5% rispetto a tre mesi prima e dell'1,2% rispetta al 31 dicembre scorso, ma ancora inferiore dell'1% a quello di giugno 2017.
Il deprezzamento del mattone negli ultimi dodici mesi a Genova è stato il più elevato di tutti i 20 comuni capoluogo di regione.
Come riferito da Immobiliare.it, i primi sei mesi del 2018 non lasciano ancora intravvedere segni ufficiali di ripresa per i prezzi del mattone in Italia; anzi, i valori degli immobili in vendita risultano in calo dello 0,4% a livello nazionale. In particolare, rispetto a dicembre 2017, i piccoli centri perdono ancora di più (-0,8%), mentre risulta ormai consolidata nelle grandi città, dove lla percentuale di crescita dei prezzi è pari allo 0,4%.
“La ripresa del mattone in Italia è una partita che si gioca su due fronti, uno dei quali è rappresentatp proprio delle metropoli, dove il trend tenderà a essere positivo, grazie a una domanda in costante aumento, a cui risponderanno sempre prezzi in risalita – ha commentato Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it – Invece, l'altro fronte è rappresentato dalla riqualificazione del patrimonio immobiliare, ancora molto vecchio e poco attraente per i potenziali acquirenti. Questo è vero soprattutto nei centri minori, dove mancano le risorse per gli investimenti necessari e dove il calo dei prezzi richiesti non riesce ad arrestarsi”.
L'Osservatorio ha rilevato che per comprare un immobile, in Italia, a giugno 2018, il prezzo medio è stato pari a 1.892 euro a mettro quadrato. Però, ha precisato che se il prezzo medio richiesto per un immobile residenziale a giugno era pari a 1.641 euro a metro quadrato negli abitati con meno di 250.000 residenti, nelle grandi città era di 2.250 euro (in particolare: 3.627 euro a Firenze, 3.270 a Milano e 3.211 a Roma).
Panoramica di Torino
Secondo Carlo Giordano“gli italiani sono diventati più esigenti e selettivi in fatto di casa. La ragione principale risiede nella motivazione più frequente che spinge all'acquisto: il mercato italiano di oggi è un mercato di sostituzione. Questo porta gli acquirenti a cercare immobili migliori di quelli che possiedono, quindi con una classe energetica più alta, in una zona più appetibile e con caratteristiche che rispondano perfettamente ai loro bisogni. Tutte esigenze che faticano a trovare un riscontro nella maggior parte degli immobili disponibili sul mercato, datati e energivori”.

Con CR7 la Juve vale già 160 milioni in più e Fca fa segnare il maggior rialzo Ftse Mib

Cristiano Ronaldo 
Seduta d'oro, quella di oggi, 5 luglio, per la famiglia Agnelli-Elkann-Nasi e i suoi soci nelle quotate del Gruppo. L'azione della Juventus ha avuto un'altra impennata, facendo registrare l'incremento dell'11,19%, il secondo maggiore di tutta Piazza Affari e il titolo Fca-Fiat Chrysler Automobiles ha aumentato il suo valore del 5,8%, quanto nessun altro appartenente al paniere Ftse Mib, che raggruppa le 40 principali società della Borsa di Milano.
L'azione Fca è risalita a 17,15 euro (+75% rispetto a un anno fa), anche in seguito alle indiscrezioni relative a un possibile accordo tra Trump e la Ue per i dazi sulle automobili; dopo i recuperi dei giorni scorsi sulla base delle voci di un nuovo interesse da parte dei Coreani.
Quanto alla Juventus, il boom è tutto dovuto all'affare Ronaldo, CR7 per i tifosi. Da quando è stato detto e scritto che il campione potrebbe indossare la maglia bianconera, il mercato ha alzato di 160 milioni il valore della società presieduta da Andrea Agnelli, portandolo a superare gli 826 milioni, a fronte dei 667 dell'ultimo giorno di giugno. Oggi l'azione ha chiuso a 0,82 euro, ancora inferiore al record storico di 0,9655 euro del 2 maggio 2017; ma il 54,3% in più rispetto al 5 luglio dell'anno scorso.
A far gioire i componenti e i soci della più nota Famiglia di Torino sono state anche Exor, la holding, e la Ferrari. Il prezzo finale di Exor è stato di 57,40 euro (+1,95% rispetto a ieri e quinto maggiore incremento delle azioni Ftse Mib); mentre Ferrari ha terminato le contrattazioni a 115,70 euro (+1,49%). Delle cinque quotate a Piazza Affari controllate dagli Agnelli-Elkann-Nasi soltanto Cnh Industrial ha denunciato una flessione (-0,32%), per altro confermando la tendenza negativa in atto da qualche tempo: in gennaio l'azione Cnh Industrial aveva conquisto la vetta dei 12,39 euro.
A proposito di ribassi, tre società piemontesi hanno chiuso la graduatoria dei primi dieci di oggi: Fidia ha perso il 4,28%, M&C (Carlo De Benedetti) il 4,23% e Visibilia Editore (Daniela Santanchè) il 3,94%.

Le controversie tributarie nel Nord Ovest aumentate del 40,2% nei primi tre mesi

Giovanni Tria, neo ministro dell'Economia e delle Finanze
Riprese le ostilità tra i contribuenti del Nord Ovest e gli enti impositori di tasse, tributi e contributi. Più liti, ma con una drastica riduzione degli importi contestati.
Nel primo trimestre 2018, le Commissioni Tributarie Provinciali (Ctp) delle tre regioni hanno ricevuto complessivamente 2.249 ricorsi da parte di soggetti che hanno contestato le imposizioni fiscali attribuite. Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il numero dei ricorsi è risultato superiore del 40,2% (erano stati 1.604); però, la somma oggetto delle controversie è scesa a 169,249 milioni dai 409,852 milioni del primo trimestre 2017. Il calo è del 58,7%, pari a 240,603 milioni.
In particolare, dal primo giorno di gennaio all'ultimo di marzo di quest'anno, le Ctp hanno registrato in Piemonte 1.300 ricorsi (948 nello stesso periodo 2017), per un valore complessivo di 118,641 milioni (146,798 milioni); in Liguria 907 ricorsi (639) per un totale di 49,856 milioni (261,605 milioni) e in Valle d'Aosta 42 (17) per 752.286 euro (1.449.141).
In tutta l'Italia, le nuove controversie, presentate in primo grado, alle Commissioni Tributarie Provinciali nel primo trimestre 2018 sono state 42.355 (+3,23% rispetto al corrispondente trimestre precedente) e la somma totale contestata è ammontata a 4,610 miliardi (valore medio delle liti 108.848,64 euro), mentre era stata di 5,109 miliardi nei primi tre mesi 2017 (valore medio di 124.804,60 euro).
A livello nazionale, la quota dei giudizi delle Ctp è stata favorevole all'Ente impositore (principalmente Fisco, Equitalia, Inps, Inail, Amministrazioni locali) per il 46% (per complessivi 2,402 miliardi) e favorevole ai contribuenti per il 31% (per 941,3 milioni); mentre è stata dell'11% la quota delle controversie concluse con giudizi intermedi (per 990,7 milioni).
Tornando al Nord Ovest, ecco, per provincia, il numero dei ricorsi presentati dai contribuenti alle rispettive Ctp (tra parentesi, il numero relativo al primo trimestre 2017): Aosta 42 (17), Alessandria 184 (133), Asti 45 (40), Biella 53 (54), Cuneo 108 (106), Novara 116 (85), Torino 713 (480), Verbania 38 (29), Vercelli 43 (21); Genova 489 (338), Imperia 114 (64), La Spezia 142 (118), Savona 162 (119).
Come emerge dai dati del ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), Biella è l'unica provincia del Nord Ovest ad avere registrato nel primo trimestre di quest'anno un numero di ricorsi alla Ctp inferiore a quello dello stesso periodo dell'anno scorso.

Blue Assistance lancia un servizio "on line" per diagnosi e visite mediche specialistiche

Anna Deambrosis, amministratore delegato Blue Assistance
“Salutiamo” è il nuovo servizio di Blue Assistance, società di Reale Group leader nell'assistenza alla persona e alla famiglia, specializzata nella tutela della salute. Appena lanciato a Roma e Napoli, da dove si estenderà nel resto dell'Italia, “Salutiamo” consente di prenotare e acquistare, rapidamente e in autonomia, visite ed esami medici a tariffe convenienti e in centri di eccellenza. “Tramite il portale dedicato www.salutiamo.it – spiegano da Blue Assistance – è possibile individuare la prestazione sanitaria necessaria, nelle strutture selezionate, ottenendo informazioni non solo sulla localizzazione, ma anche sul prezzo della prestazione, sulla prima disponibilità di data e ora e sulla valutazione della struttura”:
Così, con pochi clic, è facile acquistare prestazioni diagnostiche (per esempio, mammografie, Tac, risonanze magnetiche ed ecografie), visite specialistiche e, in alcuni casi, con la possibilità di scelta del medico e pacchetti di prevenzione.
“Salutiamo è un significativo ampliamento dell'offerta welfare dedicata alle famiglie, per tutelarne il risparmio di denaro e di tempo, attraverso un servizio di qualità, economicamente sostenibile” ha commentato Anna Deambrosis, amministratore delegato di Blue Assistence, nata nel 1993 dall'esigenza delle compagnie del Gruppo Reale Mutua di fornire valore aggiunto ai propri soci-assicurati, aprendosi al mondo dei servizi.

News dal mondo degli enti benefici

IL BILANCIO DELLA FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA RICERCA SUL CANCRO
Allegra Agnelli
Grazie ai contributi di oltre centomila sostenitori e dei 265.000 sottoscrittori del 5X1000, l'anno scorso, la raccolta fondi della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul cancro, presieduta da Allegra Agnelli, ha superato i 22 milioni di euro. Circa 5 milioni sono stati destinati dalla Fondazione alla ricerca, che impiega 310 specialisti nei 40 laboratori e nelle unità. Attività che ha portato anche a 127 pubblicazioni e a 5.678 citazioni. Quanto all'assistenza clinica, l'Istituto di Candiolo, nel 2017, ha fornito 1,225 milioni di prestazioni ambulatoriali. Gli accessi al day hospital sono stati quasi 32.000 e i pazienti ricoverati 6.268. Nell'attività clinica sono coinvolti 413 operatori e l'Istituto è una delle strutture sanitarie più importanti d'Italia per numero di pazienti per tumore alla mammella (circa 5.000) e per sarcoma (600). Direttore della divisione di Oncologia medica è Massimo Aglietta; direttore scientifico Anna Sapino.
La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul cancro è nata nel 1986 per realizzare un centro per la ricerca e la cura del cancro in Piemonte, l'Istituto di Candiolo, polo oncologico di eccellenza, nel quale operano anche l'Università di Torino e la Fondazione del Piemonte per l'Oncologia, costituita dalla Regione Piemonte e dalla stessa Fondazione presieduta da Allegra Agnelli, fin dalle origini.
L'Istituto di Candiolo è l'unico esempio di centro di ricerca e cura realizzato in Italia senza l'intervento dello Stato o di enti pubblici, ma esclusivamente attraverso la diffusa e solidale partecipazione di oltre un milione di donazioni di privati, enti, istituzioni, imprese e fondazioni bancarie piemontesi.

A VERCELLI PRIMA TRANCHE DI EROGAZIONI PER 2,3 MILIONI
La prima tranche di erogazioni 2018 della Fondazione Cassa di risparmio di Vercelli, presieduta da Fernando Lombardi, è ammontata a 2,300 milioni di euro, frazionati in 137 contributi (nel totale sono compresi i 367.000 euro a favore del fondo nazionale per il contrasto educativo). Circa 900.000 euro sono stati destinati a interventi nel settore Arte, attività e beni culturali; oltre 435.000 all'Educazione, istruzione e formazione, circa 200.000 all'Assistenza sociale; 473.000 al Volontariato, filantropia e beneficenza e 180.000 allo Sviluppo locale. Fra gli stanziamenti spicca quello da 250.000 euro a favore dell'Università del Piemonte Orientale per il progetto quinquennale di attivazione dei corsi di Biologia e Informatica.

ECCO LE SEI SELEZIONATE DEL PROGRAMMA ENDEAVORX
Teeser di Tommaso Lenzi, Cyber Dyne di Ernesto Mininno, Mdotm di Tommaso Migliore e Federico Mazzorin, Enerbrain di Giuseppe Giordano e Andrea Vassia, Oval Monedy di Claudio Bedino e Benedetta Arese Lucini, Homepal di Andrea Calamita, Fabio Marra e Monica Regazzi: sono le sei aziende selezionate da Endeavorx, il programma ideato da Endeavor Italia e Fondazione Crt per supportare potenziali futuri imprenditori “ad alto impatto”.
Gli imprenditori selezionati faranno un percorso di sei mesi che include mentorship, eventi di networking, workshop in Ogr e contatti con alcuni investitori della rete Endeavor.

Mercato auto, il calo del 22% in giugno costa ai concessionari 144 milioni di euro

Fiat Panda, il modello più venduto in Italia
Giugno glaciale per il mercato automobilistico del Nord Ovest. Rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, le vendite di vetture nuove nell'insieme delle tre regioni sono diminuite del 22% , mentre a livello nazionale il calo è stato del 7,25%. Per la rete commerciale una perdita di fatturato stimabile in circa 144 milioni di euro.
Nel mese appena passato, il Nord Ovest ha fatto registrare 23.999 nuove immatricolazioni, il 13,7% delle 187.702 dell'intera Italia; mentre nel giugno 2017 erano state 30.769, pari al 16,1% del totale nazionale (187.642). Gli acquisti di auto nuove nelle tre regioni, pertanto, sono risultati 6.770 meno che nel giugno dell'anno scorso.
Gran parte della contrazione del mercato del Nord Ovest si deve alla provincia di Torino, dove le nuove immatricolazioni nel mese scorso sono state 10.792 a fronte delle 17.383 del giugno 2017. Le altre province che hanno evidenziato perdite di immatricolazioni rispetto a giugno dell'anno scorso sono: Alessandria (1.135 dalle 1.220 precedenti), Genova (1.716 da 1.767), Imperia (320 da 337), Novara (994 da 1.162), Savona (607 da 636), Verbania (418 da 443) e Vercelli (416 da 430). Invariato, il numero delle nuove immatricolazioni a La Spezia: 559.
Invece, gli acquisti di auto nuove sono aumentati nelle province di Aosta (4.234 da 4.119 di giugno 2017), Asti (522 da 500), Biella (528 da 482) e Cuneo (1.761 da 1.725).
Il fatturato conseguente alle vendite di auto nuove nel Nord Ovest, il mese scorso, dovrebbe avere superato i 510 milioni di euro.

Potpourri di imprese piemontesi

REALE MUTUA RADDOPPIA CON CREDEM
Luca Filippone, dg Reale Mutua
Due gruppi in salute e che collaborano da oltre dieci anni, con reciproca soddisfazione, hanno deciso di rinnovare la loro alleanza per il prossimo decennio. A confermare l'intesa, che riguarda Credemassicurazioni, sono stati Reale Group (presidente Luigi Lana e direttore generale Luca Filippone) e Credem, gruppo bancario e finanziario emiliano presieduto ora dal torinese Lucio Zanon di Valgiurata, a capo anche di Fenera Holding, storico azionista del Credem della famiglia Maramotti (Max Mara).
Credemassicurazioni è una joint venture paritetica, in crescita progressiva tanto da raccogliere, l'anno scorso, premi per 35,8 milioni e da arrivare a fine 2017 con oltre 300.000 polizze in essere. Ed è prevista un'accelerazione, per cui l'obiettivo dei premi per 50 milioni e di altre 250.000 polizze sarà conseguito forse prima del 2020. Fra l'altro, la Compagnia congiunta nel 2017 ha avuto un utile netto di 7,1 milioni, superiore del 35% al precedente.
Come ha sottolineato Luca Davi sul Sole 24 Ore, “il rinnovo dell'accordo, uno dei più longevi d'Italia nel settore bancassurance, permette a entrambi i soggetti di allargare il proprio business”. Infatti, “da una parte, Reale Mutua conferma la propria presenza nel canale distributivo bancario con un partner di rilievo” (Credem conta oltre 1,2 milioni di clienti e dispone sia di 682 punti operativi e, fra l'altro, di 815 consulenti finanziari); dall'altra, “Credem continua a sviluppare l'offerta di prodotti dei rami danni con il supporto di un player primario specializzato nel settore della protection”.

KI GROUP AUMENTA DI UN MILIONE IL CAPITALE
Daniela Santanchè, presidente Ki Group
Il consiglio di amministrazione di Ki Group, società torinese quotata in Borsa (all'Aim) e presieduta dalla cuneese Daniela Santanché, ha deliberato di convocare un'assemblea straordinaria per ottenere la delega ad aumentare il capitale, a pagamento, fino a un milione di euro, comprensivo di eventuale sovrapprezzo e mediante l'emissione di nuove azioni. Il tutto senza la garanzia di alcun consorzio finanziario o bancario.
Ki Group, attiva nel settore della produzione e distribuzione all'ingrosso e al dettaglio di prodotti biologici e naturali, in Borsa è valutata una dozzina di milioni. Socio di maggioranza assoluta, con il 51,9% del capitale, è Bioera, altra quotata; mentre il 26,2% appartiene a Idea Team.Vice presidente è Canio Mazzaro e amministratore delegato Giuseppe Dossena.
Alla fine del mese appena passato, Ki Group ha firmato un accordo di distribuzione in esclusiva per l'Italia, nei canali farmacie dirette ed erboristerie, con il fornitore Ortis, impresa belga leader da più di sessant'anni nel comparto degli integratori fito.

IN BIRAGHI SALE LA TERZA GENERAZIONE
La terza generazione Biraghi ha fatto il suo ingresso nella sala di comando dell'impresa di famiglia. L'ultima assemblea dei soci della nota industria casearia cuneese, infatti, ha eletto consigliere di amministrazione Daniela e Monica Bianco, figlie di Anna Biraghi, la quale condivide la guida dell'azienda con il fratello Bruno. Con le due giovani, sono entrati in consiglio di amministrazione, Manuel Porta e Claudio Testa, rispettivamente direttore generale e direttore marketing della Biraghi.
Sede e stabilimento a Cavallermaggiore, la Biraghi ha chiuso il bilancio 2017 con un fatturato di 130 milioni, superiore dell'11% a quello dell'esercizio precedente. Le esportazioni hanno contribuito ai ricavi per circa 20 milioni. La quota delle vendite all'estero è destinata a crescere notevolmente, anche in seguito alle nuove possibilità fornite dall'aumento della produzione consentito dall'ampliamento dello stabilimento (investimento di 17 milioni).

OLTRE IL MILIARDO IL FATTURATO NOVA COOP
Ernesto Dalle Rive, presidente Nova Coop
Il presidente Ernesto Dalle Rive ha definito il bilancio 2017 di Nova Coop “il migliore degli ultimi dieci anni”. In effetti, il fatturato ha superato il miliardo di euro, sono stati battutati quasi 40 milioni di scontrini e l'utile netto è stato di 18,5 milioni; inoltre, la cooperativa ha avuto 23.701 nuovi soci, diventati così più di 600.000. Per di più, il concept store Fiorfood di Torino ha contato 180.000 coperti e un fatturato di 5,25 milioni. Quanto alle stazioni di servizio a marchio Enercoop hanno registrato ricavi per 50,4 milioni, che, aggiunti ai 997 milioni derivanti dalle vendite dei super e degli ipermercati hanno portato il totale appunto a oltre un miliardo.
Ernesto Dalle Rive ha preannunciato che nel 2018 ammonteranno a 65 milioni gli investimenti di Nova Coop e a 160 le nuove assunzioni-

SBURLATI: PATTERN COME LA PININFARINA
Luca Sburlato, amministratore delegato Pattern
A Christian Benna, bravo e attivissimo giornalista del Corriere Torino, Luca Sburlati, amministratore delegato di Pattern, ha riferito che l'azienda subalpina da lui guidata, vuole crescere rapidamente, fare nuove acquisizioni, aumentare il suo valore con la quotazione in Borsa, consolidare la leadership nella progettazione del lusso per i grandi marchi della moda, producendo prototipi e capi d'abbigliamento per le migliori griffe.
L'anno scorso Pattern ha comprato lo Studio Roscini, impresa con stabilimento in Umbria; poi ha acquisito anche Esemplare, brand di capispalla, riportato in Italia dall'Irlanda. “Noi siamo la Pininfarina dell'alta moda” ha detto Sburlati al Corriere Torino.
Fondata nel 2000 da Fulvio Botto e Francesco Martorella, quartiere generale a Collegno, cintura di Torino, la Pattern conta circa 150 dipendenti, divisi tra Collegno, dove lavora un centinaio di modelliste, Pinerolo (sartoria) e il centro produttivo in Umbria. Nel 2017 ha fatturato 30 milioni.
Luca Sburlati ha spiegato che la Pattern applica all'alta moda la logica delle migliori carrozzerie: “tecnologia, sostenibilità e made in Italy sono i nostri asset, che mettiamo a servizio delle griffe come fanno i carrozzieri più bravi con l'industria automobilistica”.